Titolo: Caserta: clima e vivibilità. Un anello verde per la città.

Io ci avevo provato Nel 1995 con i soldi che i cavaioli dovevano alla città per effetto del materiale cavato, l'Amministrazione Comunale avviò una procedura di esproprio di un terreno a ridosso della cava Luserta in via Montagna. L'idea era semplice: creare un anello attraverso un bosco urbano che circondasse l'intera città. Quello di via Montagna era la prima tessera di questo mosaico. Naturalmente il proprietario (Luserta) ci fece causa appellandosi prima al Tar, perse, e poi al Consiglio di Stato, e perse ancora. Così, finalmente con i soldi dei cavaioli (Luserta & C), come ho detto, realizzammo il primo segmento di questo anello. Realizzammo un piccolo bosco di oltre un ettaro, mettendo a dimora una collezione di querce e tra queste anche la quercia da sughero, bellissima. Manutenzione? Ci pensano i cittadini di via Montagna che hanno capito, sulla loro pelle, il significato positivo di avere un bosco in città. Dopo quella esperienza nessuno dei successivi amministratori si fece avanti per continuare quel progetto. D'altra parte vi immaginate Falco, Del Gaudio, Petteruti, Marino esprimere nei fatti una sensibilità culturale e fattuale nel settore della vivibilità urbana? A parole sempre, tanto, come si sa i casertani sono di bocca buona e di corta memoria e quella gente ha sempre puntato sulla corta memoria dei casertani. Adesso ci giunge notizia dalla stampa che Madrid, capitale della Spagna, ha avviato la realizzazione di un progetto chiamato Bosco Metropolitano, un anello di 75 km attorno alla capitale, i cui piani di recupero mirano a ripristinare i suoli, tutelando il clima e la biodiversità. Nei giorni scorsi, infatti, l’amministrazione della capitale spagnola ha reso noti i dettagli dei cinque progetti vincitori del concorso indetto nell’ambito del Progetto Healthy Cities dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Annunciato a luglio, il piano, che richiederà 12 anni di lavoro con un costo complessivo di 77 milioni di euro, evoca altri programmi di recupero degli spazi urbani tuttora in corso di svolgimento nel mondo. Nel primo anno, hanno spiegato i promotori, le operazioni interesseranno una superficie totale di 70 ettari distribuita in sei distretti. Il Bosco Metropolitano, spiegano le autorità madrilene, “contribuirà al riequilibrio della città, alla riduzione delle emissioni di CO2, alla lotta contro il cambiamento climatico, al recupero ecologico e paesaggistico di aree degradate e all’aumento dell’offerta di percorsi pedonali e ciclabili. Oltre a portare un beneficio alla salute della popolazione”. E Caserta? Sta bene dove sta con la famiglia Zinzi, i Marino, e il cosiddetto nuovo che avanza, già vecchio e stantio che si sono candidati a governare questa disgraziata città. Riusciranno questi eroi del vuoto pneumatico a capire che non c'è più tempo da perdere? Voi ci credete?