A distanza di un anno ormai possiamo senza dubbio affermare che ha vinto il capitale rispetto alla salute. Lo dimostrano i morti in Lombardia (una strage autentica senza colpevoli), il 39,9% dei decessi che sale al 66,47% se aggiungiamo il Piemonte, Emilia Romagna e Veneto. Il famoso Nord produttivo e all'avanguardia ha dimostrato nei fatti quanto, nella graduatoria delle priorità, contino le persone. Un sistema sanitario privatizzato mente il sistema pubblico si sta dimostrando del tutto insufficiente e frantumato. Non sta funzionando alcuna strategia mentre la curva dei contagi rimane sostanzialmente ferma così come il numero dei morti che non scendono sotto i 300 al giorno. Di fatto ci si è arresi alla soluzione vaccini poiché ogni altra azione messa in campo sul serio o per finta (si pensi alle zone rosse all'italiana) si è rivelata inutile e dannosa all'economia. Morti o non morti, vaccini o non vaccini, guarigioni e rientro alla normalità non interessa all'UEFA. Per i campionati europei di calcio occorre aprire: minimo 15.000 tifosi dovranno popolare gli stadi o si è fuori. Quindi stiano tranquilli Draghi, il governo, i cosiddetti partiti, i sindacati, i giornalisti veri e al servizio, i baristi, i ristoratori, gli attori, ecc. la UEFA ha deciso per tutti. Il business prima di tutto. Per il resto? Non c'è resto e noi italiani, popolo bue, siamo di bocca buona e di corta memoria. Va bene così.