Sono molti (troppi) anni ormai che la politica ha ceduto il passo all'economia e questa alla finanza. La volont� popolare democraticamente espressa, sembra dover passare sotto il giogo di organismi economico-finanziari europei e mondiali. Forze politiche rappresentate da ingenui dirigenti (Di Maio il falso gatto) cascano nella trappola di politicanti furbi e senza scrupoli (Salvini la vera volpe) provocando problemi e un drammatico stallo nel funzionamento delle istituzioni. Nessuno si preoccupa del bene comune e la classe dirigente del Paese (politica, economica, sociale e culturale) guarda al proprio particulare. Il Paese � oggettivamente al limite di tutto e il peggio sembra che ancora debba arrivare. La nostra classe politica, nella sua totalit�, si illude di risolvere problemi complessi con soluzioni semplici, dimostrando di non essere all'altezza di affrontare la realt� di questo condominio nazionale in rapporto alla globalit�. Cos� i fatti. Una sola consolazione, se vogliamo. L'Italia rispetto ai grandi problemi del futuro: cambiamenti climatici, biodiversit�, giustizia sociale e intelligenza artificiale, non conta praticamente nulla sul piano politico, culturale e fattuale mentre rimane relativa la sua influenza ai fenomeni globali (appena lo 0,81% della popolazione mondiale!). E meno male! Se si pensa infatti che dal 24 maggio scorso, nell�indifferenza generale, gli italiani consumano a debito: chiedono (e consumano) pi� risorse di quelle che � naturalmente in grado di generare. Per vivere secondo lo stile di vita di questo giulivo Paese, sarebbero in realt� necessarie 2,6 Terre L'ambiente cos� come il bene comune non stanno all'ordine del giorno dei dirigenti di questo disgraziato Paese. Si provi a leggere i cosiddetti programmi di governo di tutti i partiti presenti alle elezioni politiche del 4 marzo scorso per capire cosa siamo e con chi abbiamo a che fare.