News

 

Titolo: Verso le elezioni. 2. Come voterò

Per decidere chi votare domenica prossima, occorre innanzitutto guardare, come si dice, ai fondamentali e capire cosa si intende per Destra e Sinistra. “Il criterio più frequentemente adottato per distinguere la destra dalla sinistra è il diverso atteggiamento che gli uomini viventi in società assumono di fronte all’ideale dell’eguaglianza” (Bobbio). La sinistra, sostiene Bobbio, mira a ridurre le diseguaglianze e a perseguire e conseguire l’eguaglianza, mentre la destra prende atto dell’esistenza di diseguaglianze e può giungere a valutarle positivamente come premessa e come esito della competizione sociale ed economica. La piattaforma della destra italiana, FdI in modo particolare, si ispira a una visione spirituale della vita e ai valori della tradizione nazionale: Patria, Famiglia e Religione, di fascista memoria: Dio, Patria e Famiglia. Non ha alcun interesse a costruire una destra liberale europea che anzi combatte. Nessuna sensibilità verso l’ambiente e i bisogni degli ultimi (Chiara Saraceno: “Le tre aliquote di Fratelli d’Italia tolgono ai poveri per dare ai ricchi”. È più interessata a identificarsi con partiti (leggi Vox spagnoli) o governi (vedi Ungheria e Polonia) chiaramente autocrati e quindi avversari della democrazia verso una destra estrema. La sinistra, soprattutto nella sua espressione maggiore, ovvero il PD, ha da tempo perso la sua connotazione di sinistra interessata all’eguaglianza. È diventato il partito della stabilità del potere per il potere, ha abbracciato una linea neoliberista, ha totalmente abbandonato qualunque forma di partecipazione democratica interna e persa ogni capacità di ascolto. Verticismo e gestione personale lo caratterizzano in modo particolare, facendo venire meno i caratteri identitari di un partito popolare e di massa che guarda ai bisogni delle persone e costruisce occasioni affinché tutti abbiano le stesse possibilità. L’aver poi rinunciato a una dignitosa e onorevole presenza nelle alleanze, denuncia una inetta sottomissione che di fatto impedisce l’attuazione di una politica che vada in direzione della pace e di un futuro ambientalmente sostenibile, così come dettato dalla nostra Costituzione. Chi votare allora? Vedo del nuovo nel quadro politico italiano: da una parte il M5S così (parzialmente) rinnovato con Conte e la nuova dirigenza verso un’idea progressista e ambientalista e l’Unione Popolare di De Magistris (l’uomo schiacciato tra uno Stato che lo vuole distruggere e una mafia che lo vuole morto). Entrambi gli schieramenti, ai miei occhi, appaiono come l’unica possibilità di rinnovamento e di salvezza nazionale. Dovrei dire di più e lo farò in seguito. Adesso mi vengono in mente le parole di Josè Saramago, scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta, critico letterario e traduttore portoghese: “Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.”

 
   
   

  

   
   
   

Powered by Antonio Cucciniello - 2007 -