Con gli aumenti in bolletta del gas (oltre il 44%) e della
luce (oltre il 55% almeno) si è evidenziata la drammatica
situazione per i consumatori italiani per l'inefficiente
politica energetica di fatto basata ancora sui combustibili
fossili e non sul sole, il vento, l'acqua, ecc. Tanto
basterebbe, in un paese normale a mandare a casa chi ha
generato questi problemi.
Il Parlamento è pieno di gente che non rappresenta gli
interessi del popolo e del futuro.
Mentre le metropolitane in Germania vanno a fotovoltaico, è'
stato calcolato in California, ad esempio, che la bolletta
elettrica da impianto fotovoltaico è costante per almeno 25
anni.
25 anni, capite?
In Italia, invece, la quota di elettricità prodotta da fonti
rinnovabili è stata pari al 36,8% del totale. Nel 2014
eravamo al 39,1%, l'anno scorso al 39.Da otto anni siamo
ormai fermi al 36-37%. Siamo molto lontani dall'obiettivo
del 79% da raggiungere entro il 2030 (tra 8 anni!)
Abbiamo la sfortuna di avere una classe politica che non
vale molto e la maggior parte rappresenta interessi ben
precisi e lontani da quelli del popolo e dalla sostenibilità
ambientale, cui non interessa, evidentemente.
È un fatto non un'opinione.
Adesso sulla nostra carne pagheremo per una situazione che
non è stata causata dal destino ma da scelte politiche ed
economiche-finanziarie precise, con l'unico scopo di
consentire che gli interessi del capitalismo italiano e la
politica estera di subordinazione assoluta agli interessi
Usa rimangano immutate.
La Confindustria e i suoi violini di spalla Cingolani,
ministro della cosiddetta transizione ecologica, Salvini &C.
come un mago che fa uscire un coniglio dal cilindro,
ripropongono il nucleare. Sembra un incubo ma questa è la
realtà politica sostenuta da un elettorato analfabeta.
Abbiamo motivi per essere almeno cautamente ottimisti?