Titolo: Sul Parco Naturale degli Iblei

L'istituzione del Parco Naturale degli Iblei costituisce una delle gambe dello sviluppo dell'intero territorio Ibleo. Palazzolo deve stare in prima linea. Canalizzare il flebile risveglio di Palazzolo grazie alla politica spot dell'attuale amministrazione e, in particolare, del suo assessore al turismo, appare particolarmente urgente e fondamentale. Occorre costruire un'idea di comunità e di territorio che si qualifica verso l'esterno per alcune caratteristiche particolari e valorizzate allo scopo, che dovrebbero costituire il messaggio esterno di Palazzolo al mondo. Il territorio Ibleo si caratterizza per la più alta biodiversità del pianeta, oltre 85 piante per mq; censite oltre 1000 piante officinali; un museo monumentale all'aria aperta e una tradizione produttiva agricola di tutto rispetto, cui si è aggiunta negli ultimi decenni una vera e propria tradizione enogastronomica di sicuro livello. Ancora 50 anni fa i parchi erano visti come territori protetti e per ciò stesso in cui qualunque attività era di fatto vietata o fortemente limitata: da quella turistica alberghiera alle stesse attività produttive. L'esempio del Parco Naturale degli Abruzzi non solo ha smentito nei fatti tutto questo ma ha dimostrato come attraverso "l'industria della natura" i redditi di quella vasta area sono aumentati di ben dieci volte facendo uscire l'area parco dall'obiettivo 1 ovvero di sottosviluppo nell'UE, dove gli iblei e tutta la Sicilia, nonostante l'autonomia e la montagna di soldi non sono riusciti a ottenere. Uno sviluppo che va nella direzione del parco è una scelta verso il futuro e un'economia sostenibile e di una vita di maggiori opportunità e qualità. Trovo quindi sospetto che il Comune di Palazzolo non abbia proceduto con il censimento delle imprese che graverebbero nell'area parco già perimetrata. Dica Gallo e i suoi cosa vogliono fare, ovvero se sono d'accordo per l'istituzione del parco oppure no. L'opposizione dica, se fosse al governo, qual'è la posizione circa l'istituzione dell'area naturale. Entrando poi nel merito della decisione dell'Unione dei comuni che basterebbe un semplice geometra, non dico un agronomo o un economista, il quale, collegandosi ai siti dell'INEA, ISMEA, ISTAT o Agea, ecc. ecc. o semplicemente attingendo le informazioni all'ultimo censimento generale, si potrebbero rilevare le informazioni richieste. "A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina" recita il proverbio. Ma vuoi vedere che i comuni iblei, sulla vicenda parco, stanno giocando con due mazzi di carta?