Titolo: Il colonnello e certi suoi colleghi

Un modo scorretto per non prendere posizione (e magari nascondere le proprie malefatte) è dare a certi eventi, come quello vissuto e raccontato nel corso della maratona di domenica, un'interpretazione di generale ostilità non verso chi ha violato le regole ma all'intero mondo cui quella persona appartiene. Così una denuncia di un abuso di potere di un colonnello dell'esercito che, muovendosi in divisa per la città e con una macchina privata, pretendeva di infrangere le leggi e costringere un sottoposto a violare la consegna diventa: "questa gente odia l'esercito e i militari". Personalmente credo nella Costituzione italiana e specificatamente nell'art.11; credo inoltre nel rispetto delle regole e, a maggior ragione, per chi ha superiori responsabilità, ha il dovere di dare l'esempio perché la gente guarda chi ha potere e spesso ispira il proprio comportamento dall'esempio dato nei fatti da chi comanda. Il degrado morale, politico e istituzionale vissuto dall'Italia in questi 24 anni, grazie a una direzione politica del Paese indegna, ha contribuito a generare comportamenti sociali pessimi e in cui la vergogna sociale è venuta meno e la prepotenza e, troppo spesso la violenza, sono diventate le modalità del fare e del comunicare. La condotta del colonnello Ciaburro, ben lontana dal rappresentare correttezza, senso del dovere, stile ed educazione, ha raccontato invece a chi ha vissuto in prima persona la vicenda, violenza, arroganza, presunzione, prepotenza ma anche tanta stupidità e violazione della legge che va però prontamente perseguita.