Titolo: Migranti, fascismo e "sinistra"

Migranti: La furfanteria della destra e la viltà della cosiddetta sinistra La legge Bossi-Fini sui migranti è stata proposta dai fascisti della Lega e dai fascisti storici (Fini) col governo Berlusconi. Lo stesso accordo di Dublino nel 2003 è stato voluto e sottoscritto da Berlusconi e dai suoi alleati fascisti al governo. In sostanza l'accordo di Dublino cosa stabilisce per quanto riguarda i richiedenti asilo? Il principio chiave è dettato dall’articolo 13. «Quando è accertato (...) che il richiedente ha varcato illegalmente, per via terrestre, marittima o aerea, in provenienza da un Paese terzo, la frontiera di uno Stato membro, lo Stato membro in questione è competente per l’esame della domanda di protezione internazionale». In altre parole, la responsabilità dell’asilo è del Paese di primo sbarco. Ovvero: chi arriva in Italia tocca all’Italia, chi in Spagna alla Spagna, ecc. La destra italiana ha puntato la campagna elettorale su un tema spinoso di cui ha la principale responsabilità di averlo creato, contando sulla mancanza di memoria di un popolo ignorante. La sinistra, la cosiddetta sinistra, che avrebbe potuto e dovuto risolvere per il bene del futuro del Paese la questione, tramutando lo svantaggio in vantaggio, si è di fatto allineata alle grida dei fascisti senza fare oggettivamente nulla per dare una prospettiva ai tanti richiedenti asilo in un Paese che ha tante difficoltà a risolvere problemi occupazionali in tanti settori produttivi cui gli italiani non sono interessati (agricoltura, servizi alle persone, panetterie, idraulici, falegnami, elettricisti, operai specializzati nel settore manifatturiero, ecc.). L'esempio tedesco, che non ha materie prime come l'Italia, dovrebbe far riflettere e ispirare i nostri politici, incapaci però di avere una visione e offrire un futuro al suo popolo. Sono personalmente disgustato da tutto ciò e da come si sta conducendo la campagna elettorale. La mediocrità regna sovrana, mentre la cultura fascista si fa strada e sembra vincere nelle cosiddette coscienze “dell'italico popolo”.