Titolo: Buon anno?

Parliamo di professionalità Un 2016 che si chiude nel peggiore dei modi per il nostro Paese e nulla ci fa credere che il 2017 ci riservi piacevoli sorprese. Tutt'altro. E' necessario allora parlare di professionalità, di riflettere sul gruppo dirigente che ha governato l'Italia almeno negli ultimi quarant'anni e certo non mi riferisco solamente ai politici. Pensate alla moltitudine di cosiddetti manager pubblici e privati, ai banchieri, ai commissari di governo. Pensate con gli occhi della mente a quanti in questi quarant'anni hanno avuto la responsabilità delle banche, dei trasporti pubblici e privati, delle poste, della salute pubblica e privata e dell'informazione. E poi i politici in parlamento, nelle regioni e negli altri enti locali e nelle società pubbliche. Parlare di disastro non dà esattamente la dimensione del problema come non è neanche corretto fare di tutta l'erba un fascio; ma le eccezioni sono così rare che basta concentrarsi un attimo per ricordarsi di sindaci meravigliosi o di politici-amministratori di primissimo ordine. Mosche bianche appunto. Ora si attacca con vergognosa veemenza interessata ma con ragione però il M5s. Nemo dat quod non habet (nessuno da ciò che non ha) poiché l'onestà non è una condizione per governare ma certamente una pre condizione. Il M5s sta dimostrando tutti i limiti dell'approssimazione e dell'asineria politica e soprattutto amministrativa. Come può farcela la Raggi a trasformare un deserto istituzionale e politico-amministrativo in un giardino fiorito, senza capacità e senza risorse, senza collaboratori validi, senza un apparato onesto, disinteressato e orgoglioso di appartenere al popolo e non alle consorterie affaristiche e delinquenziali se non mafiose che hanno letteralmente spolpato la capitale d'Italia? E allora andiamo a rileggere le cronache giudiziarie degli ultimi quarant'anni per accorgerci che dal giro infernale dell'abuso, della concussione, del furto, ecc. non ne è uscita indenne nessuna forza politica. Nessuna. Nessuna azienda privata o pubblica che sia i cui manager non abbiano rubato, concusso, corrotto e sottratto risorse allo Stato e ai risparmiatori quando si è trattato di banche. Ho sempre pensato e sostenuto che la politica è prima di tutto suggestione, poi idea e poi progetto e poi programma ma, se alla fine non diventa atto amministrativo possibile e sostenibile sia sul piano economico finanziario, sia sul piano ambientale allora sono solo parole, parole che diventano bugie, bugie che diventano strumentalizzazione della cosa pubblica per interessi privati o di gruppo o di clan. A mio giudizio siamo a questo e non ho alcun motivo per credere ad uno sbocco positivo sul destino di questo disgraziato Paese e di quello che troveranno i nostri giovani esclusi anche dalla possibilità di gestire il potere. Mi dispiace. Mi dispiace molto.