Titolo: Una riflessione dopo Halloween.

A Palazzolo, mia città natale, è stata data una risposta di valenza planetaria, a mio avviso, per contrastare la moda tutta americana e tutta consumistica della notte di Halloween. Conosciamo bene l'origine celtica di quella festa che celebrava la fine dell'estate. Ma come succede quasi sempre, tutto quello che arriva dagli USA finisce per diventare solo merce e consumismo. Niente. Alla fine, ovviamente, la data del 31 ottobre anche per il nostro disgraziato Paese, senza memoria e senza nessuna voglia di difendere i propri valori, ha accettato e permesso ai bimbi di "consumare" anche questo evento e farlo diventare niente e tentare di rimuovere la celebrazione dei morti che in Sicilia (quella della Magna Grecia) assume un significato profondissimo. Questo attacco al senso del sacro, a mio giudizio, andrebbe contrastato. A Palazzolo Acreide si è svolta il 31 ottobre u.s. una manifestazione commovente e incredibilmente bella (guardate le foto sulla mia pagina Facebook). Da noi usa che i bambini, mutuando gli adulti, si costruiscano una "varetta" ovvero una copia di quella impalcatura dove, in occasione della festa patronale, vengono trasportate per il paese reliquie del santo e la sua immagine. Orbene il 31 u.s. hanno sfilato le "varette" per tutta la città, ricordando il senso del sacro che si vive in preparazione della ricorrenza della giornata dei defunti. Tutto come chiara risposta a quell'insulsa celebrazione consumistica chiamata Halloween. Non occorre certo essere religiosi, come io non lo sono, per capire l'importanza della manifestazione tenutasi a Palazzolo che dovrebbe far riflettere tutti e voglio ricordare sul tema un filosofo del diritto a me assai caro, Sergio Messina: "Occorrerebbe lavorare al contempo sulla natura ambigua del desiderio (oggi poco disposto ad accettare la logica del ‘limite’), al fine di poter custodire una propria ‘autenticità’ non rappresentabile unicamente nell’ ‘unica logica’ che vede il mercato quale ‘luogo’ esclusivo cui sono ascrivibili tutte le relazioni sociali, recuperando altresì quel senso del ‘sacro’ di cui parlava Pasolini in cui nessuna immagine può bloccare l’identità e l’appartenenza soltanto dentro ‘la scena’.". Buona giornata.