Titolo: Riflessione sul voto a Speranza per Caserta

Francesco Apperti è eletto insieme a due consiglieri di Speranza: Norma Naim e Antonello Fabrocile. I VOTI CONSEGUITI DAI CANDIDATI LISTA SPERANZA PER CASERTA 2.971 voti pari al 7,03% Le donne 04 Rosa Maria CLEMENTE 164 05 Rosanna D'ANDREA 82 06 Serena D'ONOFRIO 74 09 Anna Maria DERI 105 17 Emma FARINA 125 18 Angela FEOLA 84 19 Patrizia GHIRELLI 109 20 Ornella GUERRA 60 22 Rosa MANFRA 132 24 Norma NAIM 343 eletta 29 Guglielmo SCIAUDONE 28 30 Clementina SENESE 90 31 Maria Antonietta SERINO 130 Totale donne voti n.1526 pari al 51,36 % Gli ex M5S 18 Angela FEOLA 84 08 Roberto DELLA ROCCA 84 21 Maurizio LONGO 122 Totale ex M5S n. 290 pari al 9,76 % Gli uomini 01 Stefano ANGELONE 99 02 Piero BELLOFIORE 76 03 Antonio BIANDUCCI 56 07 Gerardo de VITO 68 10 Sergio DESIATO 80 11 Giuseppe DI COSTANZO 62 12 Giorgio DI FONZO 54 13 Giuseppe DI MAIO 24 14 Sergio DI VITO 203 15 Francesco EGIDO 142 16 Antonello FABROCILE 241 eletto 23 Domenico MARZAIOLI 183 25 Alain Michel NZISABIRA 63 26 Massimo RIGGI 100 27 Paolo RUSSO 64 28 Celestino SARNELLI 86 32 Ferdinando TACCOGNA 23 Totale resto lista voti n.1155 pari al 38,87 % LISTA MO C'É SPERANZA 692 voti pari all’1,64% Le donne 01 Dora BARLETTA 41 05 Maria Emilia CUNTI 48 10 Patrizia FILIPPONE 1 11 Ornella Alessia GIANNELEVIGNA 3 12 Maria LASCO 19 14 Alessandra MARRA 5 15 Lucia MARTONE 10 17 Patrizia MONTEFORTE 65 23 Patrizia SANTONASTASO 25 24 Maria SCALERA 15 25 Roberta VITALE 17 27 Giuseppina ZOENA 47 Totale donne 286 pari 41,33 % Gli uomini 02 Massimo BELLOMO 46 03 Antonio BENCIVENGA 29 04 Alfonso BISOGNO 3 06 Giovanni CUTILLO 35 07 Clemente DE LUCIA 33 08 Roberto DI MARTINO 120 09 Luigi EVANGELISTA 2 13 Alessandro LEGLER 14 16 Ivan MONTANARO 10 18 Nicola MUNNO 23 19 Giuseppe NUZZO 16 20 Michele ORLANDO 18 21 Marco PAOLOZZI 22 Silvestro PASQUARIELLO 26 26 Pasquale ZAMPELLA 22 Totale uomini 406 pari 58,67 % TOTALE FINALE DELLE DUE LISTE Totale voti alle donne 1812 pari al 49,46 % + 773 voti in più rispetto al 2011 il 37,5 dei quali dagli ex M5S per 290 voti La sola lista di SpC rispetto al 2011 e al netto dei voti presi dagli ex M5S prende – 209 voti, ossia 2681 (2971 – 290) – 2890= - 209 Le due liste, invece, conseguono in totale 3663 voti che, al netto dei voti ricevuti dagli ex M5S, fanno 3373 – 2890 (dati al 2011) danno + 483 voti CONSIDERAZIONI Premessa E’ bene ricordare preliminarmente che in questa tornata elettorale ci sono stati 854 elettori in meno rispetto al 2011 (-1,32%) e 5940 votanti in meno (-9,37%) mentre, assai curiosamente, le schede bianche e le nulle sono risultate pressoché uguali a quelle del 2011 (ved). Parlare di brogli non sembra una fantasia visti gli innumerevoli contestazioni presentate già all’indomani delle consultazioni. Con questa prima analisi su SpC non si fanno estrapolazioni matematiche circa le differenze riscontrabili tra le due tornate elettorali (e si spiega dopo il perché), mentre appare del tutto evidente che i voti pronunciati dagli elettori verso SpC sono espressione del centro della città. Ciò in perfetta contraddizione con i propositi e la visione del programma originario che guardava a Caserta come la città delle 23 frazioni segnando una netta sconfitta circa la politica territoriale sviluppata in questi anni dal movimento. Vorremmo anche dire però che sembra quasi un miracolo che SpC esista ancora! Ciò vuol dire che esiste almeno una parte irriducibile di casertani che, credendo innanzitutto nella legalità e nelle istituzioni e poi nel cambiamento, nella giustizia, nella democrazia, nella partecipazione, nella tolleranza e nell’onestà, si riconoscono nel progetto di SpC. Il progetto originario di SpC appare dunque giusto. Si è detto in “parte” in quanto è evidente dal risultato elettorale della lista di SpC (-209 voti rispetto al 2011) poiché parte di quell’elettorato ha abbandonato la possibilità che attraverso SpC la città possa conseguire quel riscatto vagheggiato. Sarebbe altrimenti ingiustificata e incomprensibile l’astensione alla partecipazione al voto. Questo movimento, allora, potrebbe rappresentare il disagio e la voglia di cambiamento in questa città e nel territorio? I risultati delle elezioni amministrative ci dicono che solo in parte potrebbe essere così. I risultati delle ammninistrative del 2016 Fatti le debite differenze nei calcoli perché gli elettori e i votanti, come si è detto, sono stati nel 2016 di meno rispetto alle precedenti elezioni, di seguito alcune prime considerazioni di massima relativamente a SpC. 1) La sola lista SpC ottiene 2971 appena + 81 voti rispetto al 2011 quando ne aveva ottenuto 2890 voti; Occorre precisare però che con la presenza dei tre candidati ex M5S che hanno aggiunto 290 voti in più, pari al 37,5% SpC avrebbe registrato un bilancio negativo di -209 voti rispetto al 2011; mentre con i voti della seconda lista si è arrivati al netto a + 773 voti; 2) Il totale dei voti alle donne è stato di 1812 voti pari al 49,46 % sostanzialmente in parità con gli uomini ma con 27 candidate su 59; 3) Il valore aggiunto a SpC è venuto di fatto dall’apporto delle donne in lista, dai voti degli ex M5S e dalla seconda lista Mò c’è Speranza (692 voti pari al 23,29%); 4) La lista SpC registra quindi, in termini assoluti, una flessione di 209 voti compensati, come si è detto, dalla presenza nella lista di alcuni ex militanti del M5S; 5) Il candidato a sindaco ottiene inoltre un successo personale (+ 3.701 voti dei 3.905 voti in meno ottenuti da Marino e Ventre) ma più per differenza che per somma. In altri termini, si ha l’impressione che il risultato, visto quello diretto della lista, sembra più scaturire più per gli errori altrui (PD e Destra): Marino - 3.078 voti rispetto alle liste che lo appoggiavano e Ventre - 827 voti, che per merito delle politiche di opposizione sviluppate in Consiglio Comunale e in città da SpC in questi anni. I dati dei risultati del 5 giugno scorso (PD + 142 voti rispetto al 2011 e – 4881 voti rispetto al 2013) ci inducono anche a pensare che il ballottaggio a favore di Marino rimane tutto da dimostrare e la natura sostanzialmente democristiana e fascista di questa città collusa potrebbe riservare qualche amara sorpresa il 19 giugno p.v. alla cosiddetta sinistra, nonostante il crollo evidente del centro destra (-20.700 voti rispetto al 2011). Il giudizio politico che emerge sul movimento è, dunque, sostanzialmente negativo. Riteniamo che SpC non sia riuscita a costruire quel blocco sociale che avrebbe potuto/dovuto spostare il consenso verso il movimento. I numeri parlano chiaro. Il 24 giugno del 2015 veniva chiarito bene questo ragionamento da un mio articolo (vedi). Siamo persuasi che la gente non ha avuto molta percezione dell'azione di Speranza, che la democrazia e la battaglia politica non si fanno soltanto nel Palazzo e/o via web, ma nelle piazze; che scopo di Speranza è creare un blocco sociale, ma per farlo ha bisogno di allargare la base e di una ragionata opposizione e coinvolgimento puntuale. Appare del tutto erroneo accreditarsi negli schieramenti politici in direzione della cosiddetta Nuova Sinistra. Tutto questo ci porta a definire una qualità dell’opposizione molto diversa da quella che si è manifestata e articolata nella precedente consiliatura. I dati elettorali, in definitiva, suggeriscono: a) Un’astensione il 19 giugno che contrapponga alla futura amministrazione comunale, la nascita di una sorta di governo ombra di SpC che faccia sviluppare il principio costante nel confronto politico fra chi vuole una cosa (la giunta) e chi ne vuole un’altra (SpC) poiché il movimento propugna un’altra idea di città; b) Un’opposizione (dal punto di vista del governo) aggressiva e senza sconti o moderatismi ingiustificabili o minoritarismi antistorici o comunque obsoleti; c) Una modalità di comunicazione pubblica completamente diversa; d) Un coinvolgimento ragionato delle fasce sociali in funzione del tipo di proposta avanzata; e) Il ricorso alla Magistratura senza tentennamenti quando vi è violazione di legge. Conclusioni In conclusione, considerato anche il fallimento o meglio l’eliminazione fisica del M5S a Caserta e altrove in provincia da parte dei suoi apparati e l’importanza crescente per la democrazia (ma non per l’influenza) che hanno gli enti locali, crediamo che occorra marcare una presenza costante circa le finalità della politica non soltanto locale, trasmettendo un'idea complessiva di società che le persone (in primis i casertani) dovrebbero sempre tener presente. In altri termini, la gente dovrebbe parlare di Speranza, nel bene e anche nel male ma parlarne! Visibilità, concretezza ed efficacia unite ai contenuti! Solo così eviteremo, secondo noi, di disperdere l'energia politica che Speranza comunque ha accumulato, in modo assolutamente perfettibile, ma c'è stata e c'è!