Titolo: TERRA DEI FUOCHI DE LUCA E PATRICIELLO

Terra dei fuochi, il cancro uccide ancora. E lo Stato non c’è dice don Maurizio Patriciello alle dichiarazioni del Presidente della Regione De Luca sulla situazione delle aree interessate al diffuso inquinamento dei suoli. Dichiarazioni rese in occasione dell'Expo e poi ancora nei giorni successivi. Insomma un'azione mediatica molto forte. Nello sfogo di Maurizio Patriciello avverto una qualche ingenuità. Il Presidente della Regione Campania all'Expo ha fatto un'operazione di comunicazione mediatica capovolgendo la frittata. Ha detto che il 97% del territorio campano è "innocente". Così ha detto. Ma si potrebbe dire che il 3% del territorio della regione è inquinato. Allora facciamo quattro conti. Dato che la SAU in Campania ossia la Superficie Agricola è pari ad ettari 547.464,53 ne consegue che 17.233,93 ettari risultano inquinati, pari a circa 34.000 campi di calcio. Se consideriamo poi che tali aree sono state tutte individuate fra le provincie di Napoli e Caserta, ossia nell'area geografica in assoluto la più fertile del pianeta, la situazione se non è di allarme il Presidente De Luca dovrebbe spiegare che cos'è. D'altra parte già dal 2013 la Facoltà di Agraria di Portici sosteneva che l'area inquinate fosse di quelle dimensioni. Il problema è che di caratterizzazione prima e di bonifica poi qui non se ne fa, ma se ne parla. De Luca fa il suo mestiere di politicante e difende come può la regione che rappresenta. La società civile ha il dovere di controllare, di spingere i decisori politici che se vogliamo andare a vedere le sceneggiate decidiamo noi quando andare e quale spettacolo vedere a teatro. Per il resto la verità della Terra dei Fuochi ci sta davanti ai nostri occhi tutti i giorni e i morti per tumore ci ricordano le responsabilità personali, come cittadini e collettive come istituzioni.