Titolo: ASSISTENZA SANITARIA PUBBLICA E LA RANA BOLLITA

A PROPOSITO DI ASSISTENZA SANITARIA PUBBLICA (SECONDA PUNTATA) Il 18 marzo scorso avevo scritto: Ho prenotato un'ecografia e chiedo alla signorina del centralino di un centro privato quanto costa. Ecco la risposta: "pagamento senza impegnativa del medico (ossia ricetta ASL) euro 56,00; Pagamento diretto euro 40,00. Che mi sono perso? Qualcuno mi può spiegare che fine ha fatto l'assistenza sanitaria pubblica? Seconda puntata. Mi sono recato al centro privato (alla ASL mi avevano detto che dovevo aspettare "appena" 45 giorni!) dove avevo prenotato un'ecografia. Ho chiesto circa la differenza di costo della prestazione con la ricetta ASL (del medico curante). Ecco la risposta: euro 56,15 con la ricetta del Servizio Sanitario Nazionale. Costo così articolato euro 36,15 per il ticket; euro 10,00 contributo alla Regione euro 10,00 contributo allo Stato. Costo per la prestazione senza intervento pubblico: euro 40,00. Naturalmente non ci ho pensato un solo secondo, ho strappato la ricetta del mo medico e ho pagato la prestazione privata. Ma di quali contributi parlano? Ogni mese sulla mia busta paga subisco delle ritenute consistenti per l'assistenza sanitaria, perché questi contributi? Proviamo a fare un pò di conti? Non è necessario direi. Si intuisce da sé dove stiamo andando, piano piano la strategia della gradualità sta vincendo. Ci trattano come la rana viva bollita. Se provate a mettere una rana in una pentola di acqua che sta bollendo, la rana schizza fuori nel tentativo di scappare dal pericolo. Ma se invece mettete una rana in una pentola di acqua a temperatura ambiente, essa non farà una piega. E se quest’acqua verrà scaldata, piano piano fino all’ebollizione, la rana finirà bollita viva senza che se ne accorga o, quando se ne accorgerà, sarà troppo tardi per saltar fuori”. Di fatto abbiamo accettato tutti (senza volerlo ma solo subendo, gradualmente) e da tempo di rinunciare al nostro diritto ad una sanità pubblica (che paghiamo) per un'assistenza privata (che paghiamo due volte). La strategia della gradualità sta vincendo ovunque: dalla moralità pubblica (la cui asticella piano piano è stata sempre più ribassata fino a toglierla del tutto e farci accettare tutto), alla fine del bene comune e dei beni comuni. Ciò aldilà della volontà dei cittadini (leggi referendum) come ad esempio per l'acqua che dovrebbe essere gestita dal pubblico ma che così non è.