Titolo: Appello d Le Piazze del sapere contro le cave

L'appello di inizio anno de Le Piazze del sapere pone una questione ancora irrisolta del nostro territorio anche se, grazie all'impegno quasi trentennale dell'associazionismo ambientalista e di parte della società civile, il settore estrattivo ha visto un considerevole ridimensionamento nel comune di Caserta. La questione, però non è chiusa e i tentativi di mascherare nuove estrazioni con fantasiose "ricomposizioni ambientali" non sono del tutto sopite. Tutt'altro. In questo senso tenere alta la guardia come fa da sempre Legambiente Caserta mi pare un fatto non secondario e la proposta di parco urbano dei Colli Tifatini elaborata da Legambiente e Italia Nostra con il concorso della parte sana della città, per una precisa volontà di una classe politica che ha rappresentato e rappresenta ben altri interessi, è rimasta lettera morta. Nel documento si fa appello, inoltre, alla Chiesa di Caserta di preservare i luoghi sacri. Debbo purtroppo dire che è stata proprio la chiesa di Caserta ed esattamente nell'area del santuario di Santa Lucia che sono stati effettuati degli scavi abusivi con estrazione di materiale tufaceo per realizzare una via crucis. Altro elemento preoccupante che è opportuno sottolineare è che nel 2003 il Commissario di Governo per le bonifiche approvò (è legge) Il Piano di recupero delle aree abbandonate, abusive e dismesse della provincia di Caserta. Piano che è rimasto totalmente inapplicato sia per responsabilità dello stesso Commissariato di Governo sia per colpa delle amministrazioni locali. Vale la pena ricordare che la provincia di Caserta registra la più alta concentrazione di cave di calcare del mondo con ben 458 CAVE (PRESENTI IN 75 CONUNI SU 104) DI CUI: 376 ABBANDONATE O CHIUSE; 46 AUTORIZZATE; 36 ABUSIVE. L'argomento recupero quale opportunità per risanare il territorio e il paesaggio e creare nuova occupazione, pare che non interessi nessuno. Le cave in questa provincia non sono all'ordine del giorno dei decisori politici.