Titolo: I CHIOSCHI DEGLI AMBULANTI DAVANTI ALLA REGGIA? CI RISIAMO!

"Il problema della presenza di venditori abusivi dentro e fuori la Reggia di Caserta "è una questione vecchia", risolvibile "installando dei chioschi nelle aree antistanti la facciata su Piazza Carlo III". La proposta arriva dal sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, che ricorda "la soluzione che trovammo con il prefetto, quando ero assessore alle attività produttive, con l'installazione di otto chioschetti". "Il soprintendente Vona conosce la mia posizione - continua la fascia tricolore - e credo che nelle prossime giornate affronteremo questo tema con l'augurio di trovare una soluzione insieme". Così ci informa Caserta News. Le "nuove" parole del parolaio di Palazzo Castropignano sono identiche a quelle già pronunciate dall'ex assessore alle attività di Caserta, certo Pio Del Gaudio, durante la giunta Falco I. Se ricordiamo bene vennero collocati degli orrendi chioschi colorati di verde (sapete l'ambiente!) ai lati del viale principale del Piazzale. Sembrava una caricatura della Duchesca di Napoli ma in salsa casertana de noantri. Il Sovrintendente, fortunatamente ripristinò la normalità del buon gusto e del rispetto del monumento. Se abbiamo capito bene nell'area ex mercatale (già Peppe a Porchetta per intendersi) di fronte al parco Maria Carolina di Viale Ellittico non dovrebbe nascere una mega struttura per valorizzare il turismo, i prodotti locali e il cemento? Una saggia e un'amministrazione seriamente interessata al bene comune avrebbe dovuto già valutare il problema e risolvere in positivo la questione del lavoro degli ambulanti attraverso l'inserimento degli interessati in quella iniziativa magari attivando corsi di formazione per la preparazione ad un cambio qualitativo in termini di prospettiva futura. Su questo si dovrebbe aprire un confronto anche con la concessionaria e non cavalcare verso un passato fallimentare almeno quanto il presente che sta impegnando quasi gli stessi protagonisti a togliere i debiti che quegli amministratori hanno in gran parte prodotto. In un gioco mortale che non non sembra avere fine.