Titolo: Sulla Reggia di Caserta: guardarsi indietro?

Francamente trovo stucchevole questo continuo guardarsi indietro su quello che si faceva ed era la reggia di Caserta. Si rischia di sbattere sugli ostacoli del presente a forza di non guardare avanti. A leggere i numeri, circa la presenza di turisti alla reggia ci si accorge che la flessione (circa il 5%) è in linea con quella registrata in tutti i musei italiani e che la Reggia mantiene saldamente le prime posizioni in Italia fra i musei più visitati. Le risorse che i vari governi di destra o della cosiddetta sinistra hanno destinato alle attività museali e alla cultura in generale in Italia li conosciamo bene tutti e risparmio ulteriori contumelie, tanto nessuno ci ascolta. Credo che la questione sia legata al territorio in generale e alla città in particolare. Il nostro territorio è brutto, incivile e non accogliente. Ora è diventato anche pericoloso agli occhi dei "consumatori" a causa dell'idiota campagna di denigrazione iniziata con la Terra dei Fuochi (non nego il problema e la mia azione di ambientalista ne è una prova inconfutabile) e sostenuta da una stampa ignorante e opportunista. La città sproloquia di integrare la reggia con la città e poi mette i corni come monumento all'aria fritta, invitando, il sindaco di questa disgraziata città, inconsciamente i cittadini di Terra di Lavoro ad affidarsi alla cabala che alla capacità dei loro rappresentai per affrontare seriamente i problemi che la affliggono. E così Zinzi scrive al papa per ottenere gratuitamente l'area ex Macrico (incredibile!) e il sindaco gioca con tre mazzi di carte sul turismo, il mattone e i buoni sentimenti contando sul fatto che i casertani sono di bocca buona e di corta memoria.