Titolo: Si fa presto a dire bonifiche. Seconda parte

Di seguito l'intervista integrale ma pubblicata parzialmente: 1. D. Si sa effettivamente quanta parte del territorio è effettivamente inquinato? R. Si fa presto a dire bonifiche. Il fatto è che nessuna autorità politica, amministrativa o scientifica è in grado di dire quanti sono i suoli oggetto di inquinamento da rifiuti speciali. Men che meno delle falde freatiche. Esistono, è vero, numerosi documenti che provano l'inquinamento del suolo provocato da sversamenti illeciti. Quello che manca è una regia e un monitoraggio dell'intero territorio interessato al fenomeno. Appare, quindi preoccupante che lo stesso presidente Caldoro dichiari pubblicamente che i suoli interessati all'inquinamento "sono circa il 4%. Un'enormità. Per la sola provincia di Caserta oltre 3.500 ettari di suolo agrario! Così si crea solo allarmismo e non si affrontano i problemi. Occorre sostituire la parola bonifiche con la parola monitoraggio o conoscenza o si rischia di fare il gioco di chi manovra nel torbido per nuove e proficue speculazioni. 2. D. Sono mai state effettuate bonifiche in Campania? Da quali società? R. La Iacorossi, la Sogesid e altre. Attività occasionali, senza alcuna pianificazione e senza verifica a valle dei risultati ottenuti. Sulla Iacorossi, poi sappiamo com'è finita. 3. D. Cosa ne pensi della proposta di convertire al no food le aree inquinate? R. Occorre innanzitutto precisare che l'area geografica che si è ricompresa fra i vulcani di Roccamonfina, campi Flegrei e Vesuvio costituisce uno dei territori in assoluto più fertili del pianeta. La nostra (parlo dell'Europa) dispensa per il futuro. Già negli anni '80 si parlava dell'"oro rosso" riferentesi al pomodoro in quanto su una unità di superficie la produzione era e rimane il triplo dei terreni della Pianura padana, o della Liguria, della Puglia o della Sicilia. Nella sola provincia di Caserta si registrano, infatti, le maglie poderali (ampiezza aziendale) più piccola del Paese: basta un'azienda di circa tre ettari per soddisfare i bisogni di una famiglia, laddove, in altre regioni d'Italia non sarebbero sufficienti neanche 6-7 ettari di suolo agrario per assicurare un reddito comparabile. E' di questo che ci dobbiamo innanzitutto preoccupare. Pensare di sottrarre questi suoli alla produzione agricola sarebbe folle. Altro discorso è investire sui terreni inquinati colture legnose (fitorimedio) da reddito specializzate naturalmente nel disinquinamento di suoli. Il CNR da tempo ha già pubblicato un lungo elenco di tali piante che vanno a solo titolo di esempio dall' Acer pseudoplatanus "specializzato" nell'abbattere l'inquinamento da sodio, zinco, cadmio e piombo, alla canapa (Cannabis sativa) buona per disinquinare terreni da cadmio, cromo, nichel, pcb e radiocesio, o il salice dei vimini (Salix viminalis) assai diffusa e conosciuta nel nostro Paese e utile anche per disinquinare i terreni da oli minerali, cromo, calcio, nichel, zinco, cadmio e piombo. Occorre collegare la strategia del disinquinamento con la produzione agro-forestale finalizzata al settore del legno e non a quella per alimentare forni, in qualunque modo essi si presentino, per produrre energia. Per quella basta il sole e l'acqua. Ricordo che la sola provincia di Caserta esporta oltre il 30 % di energia che produce. 4. Cosa ne pensi delle dichiarazioni di Schiavone? R. Schiavone già pentito e ora alla ricerca di un lavoro per mantenere se stesso e la sua famiglia, essendo scaduto il piano di protezione, tenta il rientro sfornando delle "novità" cui certa stampa e politicanti le spacciano per notizie dell'ultima ora. Notizie note alla magistratura e ancor di più dai decisori politici da oltre quindici anni. Adesso tutti o quasi come neo vergini si scandalizzano e si preoccupano delle "denunce" dell'ex camorrista. Io mi scandalizzo, invece, della faccia tosta che assumono innumerevoli politici per non aver fatto nulla (almeno una verifica!) a seguito delle rivelazioni del camorrista pentito delle cui rivelazioni erano a conoscenza già 20 anni fa. Di tanto la gente dovrebbe prendere atto e capire chi sono i corresponsabili di tanta morte.