Titolo: Lettera aperta alla Terra dei fuochi

LETTERA APERTA A QUANTI COMBATTONO PER DIFENDERE LA NOSTRA TERRA Carissimi, vorrei invitarvi a fare una semplice riflessione. La capacità produttiva dei suoli agrari a Caserta, così come nel giulianese in provincia di Napoli, è fra la più alta del pianeta. Caserta è prima in Italia per la produzione di fragole, pesche e noce pesche. Il 5% della produzione nazionale di mele si produce a Caserta. Terra di Lavoro è la seconda in Italia per la produzione di ciliege e produce ortaggi (tutti, nessuno escluso) in quantità tali che arrivano in tutte le case degli italiani. La produzione, infatti, è sostanzialmente destinata al mercato interno italiano, in quanto la capacità di assorbimento delle produzioni in Campania, con le quantità prodotte, è minima. Così i produttori e i commercianti si sono organizzate facendo circolare delle cassette per la frutta e la verdura che indicano: prodotto coltivato in Italia, tara 350 gr. E così sia. Da questo si evince che l'indifferenza mostrata al problema da buona parte del Paese e dei decisori politici non è solo dettata da egoismo ma soprattutto da stupidità. Non mi aspettavo dallo Spazzatour una rivolta sociale ma alcune organiche proposte in parlamento (io e l'ISDE e non solo le avevamo presentate) che sollevassero il problema nella su reale portata sì. Allo stato non mi sembra che ci siamo. Ora si va in vacanza per cui la "rivoluzione" è rinviata. Rifletterei, tuttavia, su quanto osservato poiché può far apparire la nostra battaglia nella sua reale dimensione. A tutti. A presto e grazie per l'attenzione.