Titolo: Funerali in Calabria. Funerali a Caserta

Una vera e propria battaglia si è scatenata il 26 novembre scorso a Rossano Calabro per accaparrarsi i corpi straziati dei sei braccianti rumeni morti sul passaggio a livello della cittadina calabrese. Urla, spintoni, litigi, pare anche qualche schiaffo tra gli operatori di tre diverse imprese di onoranze funebri, accorse sul luogo dell'incidente per aggiudicarsi "l'affare" e lasciatisi andare a una gazzarra davanti agli occhi sconcertati dei presenti. Uno dei cadaveri è “scappato” di mano ai portantini rovinando a terra, nello sconcerto generale. Anche a questo siamo arrivati in un Paese del degrado totale. Non è però un caso isolato. Altro discorso, invece, succede nell’agro aversano, nelle terre dei casalesi, dove un funerale costa più di un matrimonio ma dove la pax fra le varie ditte esiste ed è ben consolidata. Nonostante la presenza dello Stato, dei cosiddetti successi contro la camorra, da quelle parti quando muori devi pagare e pagare salato (anche 3.000 euro e oltre per un funerale semplice). Esiste un mercato dove puoi scegliere? Assolutamente no. Da quelle parti non succede quello che è accaduto a Rossano. Qui la morte è un affare serio e non può essere affidato a chiunque. Qui la morte è cosa nostra. E basta. La domanda è: esistono tariffe comunali per funerali? Perché non se ne occupano direttamente le amministrazioni locali? Perché?