Titolo: SULLA VICENDA DELL'EX BIBLIOTECA COMUNALE DI VIA ROMA

SULLA VICENDA DELL'EX BIBLIOTECA COMUNALE DI VIA ROMA Appare del tutto evidente che l'Amministrazione Comunale non ha alcuna idea o proposta sulla politica culturale e sulla solidarietà a Caserta e ancor meno sulle politiche giovanili. Siamo al ridicolo (tragico). Per il piccolo sindaco di Caserta in un contenitore puoi ficcarci dentro dalla mensa per i poveri, ai poveri giovani che chiedono spazi in alternativa ai bar, ai pub, ai ristoranti, alle pizzerie e alle fumerie. La proposta o i tentativi di occupazione di spazi pubblici trova dunque una sua legittimazione dall'indifferenza e dal cinismo di amministratori che, nel vuoto assoluto di atti e di azioni, usano la violenza pura nei confronti del futuro (i giovani appunto) pur di mantenere i loco flaccidi sederi nelle poltrone della rappresentanza politica e istituzionale. In questo senso, personalmente non possono che condividere la protesta/proposta dei giovani studenti casertani. Parimenti respingo l'accondiscendenza delle forze politiche che, pur di contrastare l'attuale maggioranza, strumentalmente fanno finta di appoggiare quel movimento. La storia recente è piena di questi esempi (da Ciontoli a Ronzo). Non mi riferisco certo a SpC. A quest'ultima mi permetto, però di rimproverare la mancata esplicitazione della propria proposta politica e di governo circa le politiche giovanili, quella culturale, di solidarietà specificatamente rappresentate nel programma di governo. Rimprovero, inoltre, un chiaro atteggiamento di subordinazione politica nei confronti del PD che non ha nulla da dire e nulla da dare in termini politici, programmatici e di visione del futuro. Se si scende poi nel dettaglio, come già ho avuto modo di ricordare, per quanto riguarda l'ex biblioteca esiste una puntuale, qualificante ed esaustiva proposta di Speranza per Caserta, la quale andrebbe discussa con i giovani e chi è interessato alla mensa dei poveri, nell'ambito più generale delle politiche sociali e culturali per la città di cui SpC rimane l'unica forza che ha dimostrato una capacità di proposta e di governo aderente ai bisogni della città pur nell'ambito di una crisi finanziaria e di valori di cui la responsabilità grava tutta su una classe politica locale che, indegnamente ha governato Caserta e dove, molti di quei soggetti, calpestano ancora le istituzioni locali in Consiglio Comunale e nella Giunta. A incominciare da un sindaco che ha ritenuto eliminare l'asticella della moralità (vedasi caso assessore Greco) per una più rapida gestione della realpolitik contro gli interessi e i bisogni dei casertani. In questa direzione solo Speranza per Caserta potrebbe costituire e rappresentare, senza alcun tentennamento, da parte loro, l'unica vera forza di rinnovamento e il martello su cui inchiodare un passato logoro e indecente di cui tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale sono irrimediabilmente coinvolte.