Titolo: Il prof. Melone stia zitto, per favore

Aveva proprio ragione Antonio Gramsci quando definiva gli intellettuali meridionali degli inutili parolai ed io aggiungo anche vili. Il prof. Melone, firmandosi "candidato a sindaco" e commentando una nota di Nicola Ucciero, membro del CdA della Fondazione Sud, nel suo esercizio letterario ci “insegna” cosa si dovrebbe fare in politica e come governare la cosa pubblica, spingendosi addirittura a dire cosa vorrebbe la gente. E’ il caso di ricordare che l’unica novità, alle elezioni comunali di Caserta del 2011, è risultata la lista di Speranza per Caserta, il cui candidato a sindaco, il prof. Nicola Melone appunto, ha avuto un notevole successo, sfiorando (con 5.639 voti) il 12% dei consensi, mentre la lista ha ottenuto 2.890 voti, pari al 6,06%. È questa è stata la vera e propria discontinuità col passato e con la partitocrazia. Lo prova anche il fatto che Speranza per Caserta è passata dal 4,63% al 6,19%, con un incremento del 1,56% rispetto alle elezioni provinciali, registrando un aumento di oltre 1400 voti. È interessante notare che nessun candidato di Speranza per Caserta è sceso al di sotto delle 15 preferenze, segno questo di radicamento nel territorio. Ma è analizzando i voti al candidato a sindaco che si capisce meglio la novità. Guardando i risultati, sezione per sezione, risalta immediatamente un dato: i 2.670 voti ottenuti dal prof. Melone in più rispetto alla lista, provengono, per la stragrande maggioranza, dal PDL e dall’UDC; mentre una quota meno significativa è venuta da quella sinistra che non ha ritenuto Marino il candidato più rappresentativo del centrosinistra. Il valore aggiunto dei voti del prof. Melone è derivata, dunque, dall’autorevolezza della persona, dalla attendibilità del movimento e dalla debolezza e inaffidabilità degli altri candidati. Speranza per Caserta, fidandosi del prof. Melone, gli aveva affidato la candidatura, un programma amministrativo frutto di decine di assemblee pubbliche e di confronto interno e la missione di guidare il rinnovamento della politica, delle istituzioni locali, ecc. L’intellettuale della SUN prima si immagina complotti ai suoi danni accusando ora questo ora quel rappresentante del movimento, a seconda della fase che viveva, poi abbandonando Speranza per Caserta. Infine con una incredibile (ossia non credibile) dichiarazione/scusa il 20 marzo scorso si è dimesso da consigliere comunale dichiarando: “Non me la sento più di ricoprire la carica di consigliere comunale di una città che ha smarrito il senso di comunità, che non sente il dovere di essere solidale con i più svantaggiati e che sembra favorire soltanto clientele e comitati d'affari”. La “scoperta” che nel Palazzo si favoriscono clientele e comitati d’affari ha la stessa novità che l’acqua è acqua e che fa bene alla salute. Quando si denunciavano le malefatte di Cosentino, Falco, Del Gaudio, Petteruti, Esposito, Ferraro, Ciontoli, ecc. ecc. giusto per ricordarne alcuni di questi campioni senza valore e che oggi dicono di rappresentare le istituzioni, il prof. Melone forse, insieme a Platone, pensava all’iperuranio? La credibilità di una persona sta in quello che fa, non in quello che dice. Melone ha avuto la sua occasione e come risultato è stato quello di disarmare un intero movimento costruito con la passione e la generosità di chi non fa calcoli personali e pensa al bene comune. Il prof. Melone ha il solo dovere di stare zitto poiché ogni parola detta si rivolge solo contro di lui e nella stessa credibilità di un dibattito che ritengo serio e costruttivo, così come proposto da Ucciero e che meriterebbe, invece, una riflessione collettiva ma di chi la faccia in politica ce la mette nei fatti ogni giorno della propria vita.