Titolo: Caserta: dissesto o politica de noantri?

Caserta 26 settembre 2011 Così il comunicato stampa della maggioranza “Si è riunito questa sera presso i locali del coordinamento provinciale PDL di Caserta l'interpartitico di maggioranza convocato dal Coordinatore cittadino PDL On. Giovanna Petrenga alla luce delle criticità economiche finanziarie del comune di Caserta emerse dalla relazione dell'Assessore al Bilancio Nello Spirito. All'incontro, che ha visto la partecipazione del Sindaco Pio Del Gaudio e dello stesso assessore al bilancio Nello Spirito, i partiti di Maggioranza – UDC, Forza del Sud, MpA, Noi Sud, Nuovo PSI con la presenza del capogruppo della lista civica Caserta Più -, preso atto di quanto emerso , all'unanimità hanno condiviso l'iter avviato circa la verifica delle condizioni per la dichiarazione di dissesto investendo i massimi organi ministeriali in materia di finanza locale”. Si noti la frase “All'incontro, che ha visto la partecipazione del Sindaco Pio Del Gaudio e dello stesso assessore al bilancio Nello Spirito…”. Pensate la maggioranza parla del comune di Caserta e, addirittura, alla riunione partecipa anche il sindaco e l’assessore al Bilancio. Incredibile anche per loro. Schiacciato fra Polverino (si al dissesto) e Nick o mericano (no al dissesto), il re travicello Del Gaudio, o meglio dr. Del Gaudio, - com’è d’obbligo, ha studiato! - poteva anche starsene al comune ad aspettare gli ordini. Così come in parlamento per Milanese si è votato non per le richieste della magistratura (gli amici e sodali dell’ex braccio destro di Tremonti sulla vicenda sono già tutti nelle patrie galere) ma per un calcolo politico, così come per il ministro dell’agricoltura, primo nella storia della repubblica, accusato di collusione con la mafia, così nell’ultima provincia del regno, non vale nulla la vera situazione contabile dell’ente, i numeri non contano e poi si possono sempre, come dire “adattare” alla bisogna, conta, invece la politica, quella politica di quella gente dove tutto è relativo, l’importante è starci. E il sindaco, se così lo vogliamo chiamare, non sta nella Casa Comunale a governare ma nella sede del partito ad aspettare gli ordini che gli arriveranno. Chi vincerà Polverino o Cosentino? La città, commissariata, comunque, ha già perso.