Titolo: Lettera aperta al sindaco di Caserta

Egregio sig. Sindaco, recentemente il dipartimento di urbanistica dell'università di Firenze ha pubblicato un interessante studio sui centri commerciali delle città e sugli outlet e sulle motivazioni che spingono i consumatori a portarsi in quei non luoghi (gli outlet, appunto). Le motivazioni sono legate ad alcune precise spiegazioni che, nell'ordine sono: la sicurezza, il parcheggio sicuro, i prezzi, la possibilità di gioco per i bambini. Non so se lei si sia mai recato in quello di Marcianise, uno dei più grandi d'Itali. Un successo strepitoso, un problema per la nostra economia (tutto viene dal Nord), per le nostre città, per il nostro commercio. In quell'outlet vi è un organizzazione perfetta, servizi impeccabili (compresi quelli igienici, che esistono, lì), cortesia, musica e nessun rumore molesto. Questa è la realtà. Certo non possiamo farci niente se il commerciante x di Corso Trieste vende una giacca di velluto di serie a 5-600 euro mentre all'outlet la trovi su misura e con stoffa Ermenelgildo Zegna a meno di 500 euro. E' un problema di quel commerciante e della sua strategia di vendita. Ma su tutto il resto, illustre sindaco, lei non può andare appresso all'ignoranza e agli egoismi di 200 commercianti (anzi 199 poichè uno solo non è d'accordo con la categoria) che vogliono un ritorno all'indietro, contro l'evidenza dei fatti e l'esigenza di avere una città migliore, andando avanti e trasformando tutto il centro storico non in ZTL ma isola pedonale. Capisco le sue perplessità ma se pensava di governare accontentando tutti sta perdendo il suo e il nostro tempo. Se, invece, scrive una cosa, ne pensa un'altra e ne fa una terza, come nella vicenda delle cave, del mercato etnico, del policlinico e della Caserma Sacchi (e siamo appena all'inizio!) allora lei non solo avrà tradito gli impegni assunti con il suo programma elettorale ma avrà tragicamente affossato quella minima partecipazione al rinnovamento della politica che con i tanti giovani le hanno manifestato, accettando di mettersi in lista e permettendole di conseguire la vittoria e governare la città capoluogo. Se, invece, quei giovani sono stati già corrotti da un'idea di politica fatta di promesse e dall'idea di ricevere una contropartita per la candidatura, allora, egregio sig. Del Gaudio, merita solamente la nostra indifferenza ma anche il nostro disprezzo per come tratta una generazione di persone che domani dovrebbe costituire una parte del nuovo gruppo dirigente di questa disgraziata terra che guarda il proprio dito anziché la luna. Cordialità. Giuseppe Messina - già assessore alla trasparenza del comune di Caserta