Titolo: Caserta: debiti e dissesto finanziario. Una risposta a il Giornale di Caserta info

Caro Pedron, il tuo articolo è interessante se non fosse che Speranza per Caserta è l'unica forza in campo a fare i conti in tasca alle precedenti amministrazioni: i debiti del comune, allo stato, superano i 230 milioni circa; ma se sommiamo i due arbitrati, Sace 50 milioni e Parcheggi sotterranei 80 milioni, pare persi entrambi, il debito sfiora i 400 milioni. Speranza per Caserta pone la questione della trasparenza dei conti come pre-condizione per proporre poi il "libro dei sogni". L'abbiamo chiamata operazione Punto Zero. Gli altri candidati il problema non se lo pongono nemmeno e per due ordini di motivi, a mio giudizio. Il primo è che il debito lo hanno generato loro e quindi lo conoscono. Il trio Del Gaudio, Marino e Falco hanno lasciato sul tappeto 165 milioni di euro di debito scommettendoci pure (swop in termine tecnico). Loro hanno vinto e la città ha perso. Con Petteruti e Commissario altri 40 milioni più i già ricordati arbitrati più i debiti che tengono nei cassetti i dirigenti a 150.000 euro l'anno di stipendio e prebende. Il secondo motivo è perché non gliene importa nulla. I pesci (leggi tanti candidati giovani) hanno abboccato e la "conquista residua" di suolo (area ex Macrico e aree edificabili o da rendere tali) è di fatto realtà. Allora la domanda ma perché tanto affanno a conquistare il Palazzo con il disastro economico più che certo? Perché questi cambi di casacca (ben 14 da Petteruti - non oso chiamarlo centro sinistra - a Del Gaudio e gli altri verso Marino, che non oso chiamare sinistra)? La risposta è semplice e immediata: l'attacco al rimanente suolo dove si produce il cibo o si dovrebbe salvaguardare il paesaggio, per costruirci ben 7500 appartamenti. Non ci vogliono soldi o spesa ma una semplice delibera di cambio di destinazione urbanistica e il gioco è fatto! Per giustificare il tutto si sono inventati un'espressione che al popolo bue piace tanto: ousing sociale (che sarà mai in una città che ha oltre 4300 appartamenti sfitti?). Marino, Del Gaudio, Falco come i ladri di Pisa hanno il medesimo obiettivo: fuori la democrazia, dentro COSENTINO. Altro che Policlinico (4000 posti di lavoro), altro che metropolitana (altri 500 posti di lavoro), altro che cave, cementifici (vivibilità e nuova occupazione), i commercianti? E chi se ne frega! E chi se ne frega di tutto! E' il mattone che governa la città! Ed è l'illusione che attraverso l'accondiscendenza alla speculazione e all'universo della malavita organizzata sia possibile mantenere uno sviluppo dove questa gente ha segato il ramo dove la città era seduta. Occorre una discontinuità e liberarsi di questa melma? la risposta è da ricercare negli indici di crescita, occupazione, reddito di questi ultimi 15 anni: la città è andata indietro su tutto. Grazie per l'attenzione. Giuseppe Messina - ex assessore alla trasparenza giunta Bulzoni