Titolo: Petravairano e Moccia

Bene! Pare che Moccia sia stato sconfitto e gli toccherà ripensare ad una nuova strategia per pensare come delocalizzare il suo ormai obsoleto e inquinante cementificio. Forse l'ingegnere dovrebbe pensare a forme meno giudiziarie e più rispettose dell'opinione altrui in ordine al fare. Si guardi bene le Linee Guida al PRAE e ipotizzi la possibilità che esistono gli altri, oltre ai suoi interessi di bottega. Se vuole confrontarsi sul serio azzeri tutto e ricominci daccapo. Noi siamo qui. Infine: si è accorto che è in costruzione il policlinico universitario e che l'area, sgombra dai ruderi del cementificio costituirebbe un'eccezionale possibilità per servizi a monte, a valle e a fianco della struttura universitaria? Ha idea di quanti posti di lavoro e quanto guadagno ci sarebbe per la sua società? Ci pensi ingegnere, ci pensi.E ci pensi anche quel tale sig. Crisci responsabile CSIL che pare non riesca a vedere oltre il suo palmo del suo piccolo naso. Non è così che si fanno gli interessi dei lavoratori. Questa vicenda e quella della Cementir costituirebbero un'eccezzionale possibilità di dimostrare come il sindacato potrebbe dare una mano per contribuire ad uscire dal pantano in cui versa l'economia casertana. Ma non possiamo fare molte illusioni. Anche in quel palazzo c'è bisogno di aria nuova. Un grazie al comitato Uniti contro il cementificio a Pietravairano. Comunicato stampa di Salvatore Caggiano, Comitato Pietravairano. Oggetto: Nuova vittoria contro Moccia Eravamo rimasti in attesa di essere convocati a Roma dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ricordiamo che la Conferenza dei Servizi si era chiusa con la vittoria del Comune di Pietravairano perchè quest'ultimo aveva posto il veto sul parere urbanistico (l'area è zona agricola e per costruire un cementificio è necessaria una deroga al Piano Regolatore che il Comune ha sempre negato). Il legale di Moccia riteneva che il parere del comune fosse superabile dall'intervento della Presidenza del Consiglio perchè rientrava tra i casi previsti dalla legge in cui quest'organo può intervenire. A darci ragione ci fu il TAR Campania con una bizzarra sentenza che imponeva la riapertura della Conferenza e l'attivazione dell'intervento della Presidenza del Consiglio. Questo ente ci risponde il 13 aprile sostenendo che il comune ha posti due veti: 1) Paesaggistico: il parere negativo espresso dal comune è stato messo in discussione dalla Sovraintendenza ai beni culturali. Il comune in base alle norme vigenti all'INIZIO della Conferenza è competente in maniera esclusiva, la Sovraintrendenza invece ha rilasciato parere favorevole in base alle norme vigenti alla FINE della Conferenza. Questa diatriba può essere ragionevolmente risolta dalla Presidenza del Consiglio, che in merito potrebbe acquire pareri legali in merito e poi decidere, 2) urbanistico. il parere negativo del Comune NON RIENTRA TRA LE MATERIE DI COMPETENZA DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. Ciò vuol dire che questo parere non può essere scavalcato, quindi in soldoni MOCCIA NON PUO' DELOCALIZZARE A PIETRAVAIRANO. Stante la situazione è anche inutile verificare per la Presidenza del Consiglio la controversia sul parere paesaggistico in quanto la Conferenza ha acquisito (in maniera discutibile) il parere favorevole della Sovraintenza. Ciò vuol dire che anche se avesse ragione la Sovraintenza (ne dubito) ciò non aiuterebbe Moccia perchè bloccato in ogni caso dal vincolo urbanistico. Nel caso in cui si dovesse affrontare la questione paesaggistica non avremmo nulla da perdere, come Comune di Pietravairano, ma tutto da guadagnare perchè male che vada continuerebbero a darci torto mentre se va bene si blocca Moccia ANCHE sotto l'aspetto paesaggistico. Cosa vuol dire tutto questo? VUOL DIRE CHE OGGI MOCCIA è SCONFITTO E CHE NON PUO' DELOCALIZZARE. Sicuramente cercherà di impugnare questo e altri atti ma la sua strada è molto in salita. A noi toccherà festeggiare ma con misura perchè dobbiamo proseguire con le azioni legali, già in corso, con il ricorso su VIA e VAS, con l'impugnazione di una serie di autorizzazioni assurde pro Moccia e puntare ad ottenere nuovi vincoli con il territorio (come il Parco del Matese, delle Acque, la difesa del vincolo della Vaccareccia ecc.) che possano chiudere definitivamente la nostra area ad ogni atrtività non gradita (oggi le cave, domani chissà).