Titolo: lettera aperta ai concittadini di Caserta

Caro concittadino di Caserta Tu ti chiedi "ma quale politica è mai questa" a Caserta e lamenti di una classe politica che pensa solo alla "pagnotta". Sono in parte d'accordo con te. L'amministrazione comunale di Caserta è caduta per motivi economici e interessi molto, molto precisi. L'allargamento della cava Cementir e la possibilità che si fabbrichi cemento per altri 25 anni (proposta sostenuta dall'amministrazione di sinistra di Maddaloni quando c'era un anonimo signore, certo Farina, e poi sostenuta con determinazione dall'attuale amministrazione di destra, alla quale si accompagna la ventilata ipotesi di allocare, sempre a Maddaloni, una fonderia del gruppo Ragosta) dimostra in modo inequivocabile che vi è una visione alternativa dello sviluppo del territorio. Ma non da parte del PD o del PDL. Il silenzio-assenzo della sovrintendenza, che ha dato la stura alla Cementir, fa coppia con la votazione in parlamento del 15 dicembre scorso di aprire una megadiscarica a Caserta alla località Lo Uttaro ad appena 50 cm di distanza dalla discarica Mastropietro che siamo riusciti a bloccare e dove già lo stesso prof. Ganapini ne aveva dichiarato, da assessore regionale, il disastro ambientale. Chi aveva votato per la discarica? Cosentino & Coronella, Landolfi, Stasi, ecc. tutti, tutti della PDL. Chi ha voluto la discarica di Lo Uttaro nel 2006? De Franciscis, Petteruti, Bertolaso, ecc. Tutti insieme appassionatamente nella stessa visione di territorio e di cosiddetto sviluppo. Il Consiglio comunale è caduto per precisi interessi economici sostenuti da destra e socialisti e non solo, al gruppo Caltagirone, a Cosentino per i rifiuti, a Zinzi per il gassificatore, ecc., per evitare al sindaco di Caserta, costretto dalla società civile e per questo sostenuto come tutto il consiglio in questa fase terminale, unicamente perché si costituisse in giudizio contro chi ha perpetrato questo macello sul nostro territorio. I socialisti di quel gigante della moralità pubblica, certo Corvino, si sono alleati con la minoranza e consentire così il commissariamento del comune e lo scioglimento del consiglio comunale. Altro che policlinico, trasferimento della stazione ferroviaria nell’area ex Saint Gobain, polo sanitario, ecc. Caserta per Cosentino & ha ben altro destino. Ma destra e sinistra pari sono, basti vedere il piano casa di Petteruti, la vicenda Macrico e la mancata istituzione del Parco Urbano dei Monti tifatini. Sul Macrico, in particolare Petteruti ha lasciato cadere un accordo raggiunto nel maggio scorso tra Regione (Adinolfi e staff Misura Por 6.1), IDSC (Vescovo e Don Aragosa) e Comune (Alois) per la realizzazione di un progetto basato su principi di alto valore sociale e ambientale, da condividere con la città in un percorso di 3-4 mesi. Petteruti ha avviato una delibera di CC basata su di un progetto non chiaro ma certamente non condiviso (Ex progetto struttura di Missione Balducci & C.) e su un procedimento di esproprio incerto nelle procedure. Conclusione: perdita pressoché certa di 100 milioni tra BEI, POR, FAS, ecc. Naturalmente di là dalla condivisione della proposta, si vuole ricordare che esiste quella delle associazioni ambientaliste e dell’Università che poteva essere fatta propria dall’Amministrazione, così come il progetto, sempre delle associazioni ambientaliste, del Parco Urbano dei monti tifatini. Questo disastro comporterà la fine dell’accordo di programma per il policlinico (incompatibile con il cementificio), il trasferimento della stazione ferroviaria, il polo sanitario, ecc. Circa 3-4000 nuovi posti di lavoro e una prospettiva territoriale diversa se si pensa anche al Parco Macrico e al Parco Urbano dei Monti Tifatini. Un’altra Caserta era possibile. Pensate Cosentino, cari concittadini, un figuro che dovrebbe stare nelle patrie galere, progetta e organizza il futuro dei nostri figli e un socialista come Corvino messo lì a fare da violino di spalla a questa gente ad incominciare da Del Gaudio che addirittura pensa (pensa?) di fare il sindaco della città della reggia vanvitelliana, dell’università, della monnezza, degli alberghi a 5 stelle, della più diffusa e dirompente speculazione edilizia d’Italia, dove si intendono realizzare 7000 appartamenti nuovi mentre ce ne stanno almeno 4000 sfitti! Tutto insieme appassionatamente, rifiuti e cultura, cemento e parchi, turismo e degrado, tutto verso il disastro e la morte economica e materiale di un territorio destinato alla distruzione. E allora? Allora o ci organizziamo per offrire un'alternativa a questa città distratta e disgraziata e a quanti credono nelle istituzioni o che, comunque, hanno un'idea diversa di territorio o non se ne esce vivi. Prova a pensare Caserta come sarà fra un paio d'anni al massimo: gassificatore a Marcianise; megadiscarica a Caserta, cementifici a Caserta e a Maddaloni, cave a Caserta, Maddaloni, Valle di Maddaloni, ecc. fonderia a Maddaloni. Grandioso. E' questo che vogliamo? Se la risposta è sì, si può indifferentemente votare Marino del PD o De Gaudio o Russo o quello che vorrà Cosentino & del PDL. Non c'è problema. Se la risposta, invece, è no allora occorre che ci organizziamo. Qualcuno potrebbe dire: ma c’è Speranza Provinciale. Io dico: “c’è Speranza Provinciale?”. Buon anno. Giuseppe Messina