Titolo: Cementir, territorio e futuro

Ampliamento della cava Cementir di Gaetano Caltagirone. Si conclude oggi la conferenza di servizi durata due anni in violazione alla legge con un esito sbalorditivo e a dir poco vergognoso. La Commissione Valutazione impatto Ambientale regionale ha dato parere favorevole all’azienda di Caltagirone che potrà ampliarsi sul versante della montagna che affaccia in vicinanza dell’acquedotto Carolino, eremo San Michele e altre strutture. I tecnici della commissione sono caduti in una plateale contraddizione che arrecherà ai cittadini casertani un danno di ben 42 milioni di euro spesi per realizzare la struttura del policlinico. A causa di questo inspiegabile comportamento della commissione regionale non ci sarà più possibilità di aprire il policlinico il quale è stato costruito grazie ad un parere favorevole di valutazione impatto ambientale condizionato all’obbligo di delocalizzazione di cave e cementifici. Tale obbligo con il parere favorevole di oggi alla Cementir non è stato adempiuto. La Regione prima ha detto di si alla costruzione del Policlinico e oggi dice di no, come se automaticamente annullasse il parere favorevole VIA rilasciato alla struttura ospedaliera nel 2004. La Regione è l’ente competente nel rilascio di autorizzazioni ed è l’unico responsabile di un danno erariale che nell’immediato denunceremo alla Corte dei Conti. Negli ultimi due mesi nel processo di decisione è entrato appieno la politica con una filiera istituzionale che ci ha gravemente danneggiato. Al sindaco di Maddaloni Antonio Cerreto si è affiancato il presidente della Regione Stefano Caldoro, il quale non solo ci considera come immondezzaio di Napoli ma ci priva anche del diritto alla salute. E’ vergognoso che Caserta e Provincia continuano a pagare un caro prezzo a causa di una classe politica che agisce a discapito della comunità e del territorio. Un altro saccheggio dei colli svenduti a Caltagirone attraverso un millantato baratto. Seppur disgustati dall’esito, gli ultimi eventi ci hanno fatto presagire un simile risultato, in primis il silenzio strategico della sovrintendenza che nel caso si fosse pronunciata confermando il suo diniego all’attività estrattiva, avrebbe potuto trasformare il parere favorevole della Regione in parere negativo. Un atteggiamento quello dell’Ente di Palazzo Reale che ha sicuramente favorito l’ampliamento della cava, in netta contraddizione con i dinieghi precedenti espressi dallo stesso, il quale più volte ha anche chiesto di rendere il vincolo paesaggistico su Maddaloni ancora più forte. Si può dire che la Cementir visto l’andamento della conferenza di servizi e il parere negativo dei tecnici di Maddaloni si è salvata in calcio d’angolo grazie alla Regione e alla Sovrintendenza ai quali si attribuiscono le responsabilità di una decisione scandalosa. Ad un tratto sono spariti i luoghi di pregio, le strutture storiche, il paesaggio che ha caratterizzato i precedenti pareri negativi della sovrintendenza, per i tecnici regionali si sono dileguate anche case, strutture, policlinico, pericolosità, inquinamento. Eravamo consapevoli di avere di fronte un avversario forte che avrebbe potuto spuntarla grazie alla superficialità e negligenza degli enti con potere di determinare le sorti dell’azienda da un lato e di una comunità per loro inesistente. Ora la battaglia si sposta nei tribunali amministrativi e penali e non ci fermeremo finchè non si farà chiarezza. Giovanna Maietta Comitato No Ampliamento Cementir Gianfranco Tozza Legambiente Caserta Coasca (coordinamento associazioni casertane) Anna Giordano