Titolo: TERZIGNO: LA LIBERALITA’ DEL PRINCIPE E IL RISPETTO DELLA LEGGE

Per una liberalità del Principe (leggi Bertolaso) pare che nella discarica di Terzigno, la cui gestione è passata dall'Asia alla Protezione Civile, si assicurerà il ricoprimento della discarica e la deodorizzazione della stessa per evitare cattivi odori e l'invasione di gabbiani, insetti, ecc. Addirittura il nostro eroe ha predisposto il controllo delle matrici ambientali, inviando le centraline mobili per effettuare i suddetti controlli. Il nostro ha ammesso che questi problemi esistono a Terzigno così come il percolato (che, con una valutazione nasometrica ha detto essere... "nei limiti di legge"). Bello, bellissimo. Peccato che non si tratta di liberalità, ma di obbligo di legge cui, evidentemente l'Asia non si era sottoposta (a proposito qualcuno ha pensato che le condizioni ambientali disastrose della zona dove è allocata la discarica ha qualche responsabile?) e che probabilmente è stata una delle cause che ha scatenato l’irrefrenabile protesta dei cittadini di Terzigno. Ricordiamo, a tale proposito, che il Dlgs n.36/2003 (alleg.n.1) relativo alle discariche dei rifiuti all'art.1.5. Disturbi e rischi, sancisce l'obbligo di prevedere sistemi e o misure atte a ridurre i disturbi e i rischi proveniente da una discarica causati fra l'altro da emissioni di odori, materiali trasportati dal vento, uccelli, parassiti ed insetti, rumore, traffico, ecc.; che i sistemi di protezione delle matrici ambientali (acqua, aria, suolo), ai sensi dell'art.2.2 del citato decreto devono essere assicurati e garantiti attraverso, ad esempio, impianto di raccolta e gestione del percolato, sistema di copertura superficiale della discarica, ecc. L'art. 2.6 obbliga, invece, nel dettaglio il gestore degli impianti ad adottare misure idonee "a ridurre al minimo i disturbi ed i rischi provenienti" dalla discarica e causati da emissioni di odori, presenza di uccelli, parassiti ed insetti, formazione di aerosol, produzione di polvere, ecc. La legge sancisce pure (art.2.10) le modalità e i criteri di coltivazione e, fra l'altro stabilisce che "I rifiuti che possono dar luogo a dispersione di polveri o ad emanazioni moleste e nocive devono essere al più presto ricoperti con strati di materiali adeguati; è richiesta una copertura giornaliera dei rifiuti con uno strato di materiale protettivo di idoneo spessore e caratteristiche (lo sa questo Bertolaso e l’Asia?). La copertura giornaliera può essere effettuata anche con sistemi sintetici che limitino la dispersione eolica, l'accesso dei volatili e l'emissione di odori. Qualora le tecniche precedentemente esposte si rivelassero insufficienti ai fini del controllo di insetti, larve, roditori ed altri animali, è posto l'obbligo di effettuare adeguate operazioni di disinfestazione e derattizzazione". Alle norme generali sulla realizzazione e gestione di una discarica la legge prescrive l'elaborazione e rispetto di un Piano Operativo di gestione che prevede le procedure da adottare per la normale gestione dell'impianto, per il ripristino ambientale, per la sorveglianza e il controllo anche del finanziario della discarica. La norma stabilisce che gli impianti devono essere dotati di laboratori che operino secondo le norme ISO 9000 e successive modificazioni per un'ottimale gestione e controllo ambientale dell'impianto e che "il monitoraggio delle matrici ambientali e delle emissioni sia condotto periodicamente con l'obiettivo di determinare l'andamento dei parametri significativi e di accertare l'eventuale superamento di soglie limite di accettabilità" e con periodicità, almeno annuale, "il gestore provvede ad inviare all'autorità di controllo i risultati complessivi dell'attività della discarica con riferimento ai seguenti dati: quantità e caratteristiche (codice di identificazione) dei rifiuti smaltiti; volumi dei materiali eventualmente utilizzati per la copertura giornaliera e finale delle celle; volume finale disponibile; produzione di percolato (m3/anno) e sistemi utilizzati per il trattamento/smaltimento; quantità di gas prodotto ed estratto (Nm3/anno) ed eventuale recupero d'energia (kWh/anno); risultati analitici del monitoraggio delle matrici ambientali e delle emissioni". Tutto questo ed altro ancora è evidente che non esiste a Terzigno, come altrove. Si ricorda che, ad esempio, il piano finanziario e di gestione, obbligatorio per legge, dovrebbe far scaturire una parte della tassa sui rifiuti da far pagare ai cittadini. Ma la discarica di Terzigno non è uguale a quella di S.Tammaro, quindi a costi differenti dovrebbero produrre TARSU differenti. Questo lo sanno i nostri amministratori? Tutto ciò riconduce alle dirette responsabilità degli enti locali e di chi è preposto ai controlli sulle attività dei gestori delle discariche. Ancora una volta paghiamo per una classe dirigente e tecnica che non vale nulla e che fa apparire, ancora una volta Bertolaso come il salvatore della patria. Mi viene in mente un epigramma di Marziale, famoso poeta latino vissuto nel primo secolo d.c. che più o meno recitava così: "Lavinia è brutta e vecchia, ma sta con donne più brutte e più vecchie di lei; quindi Lavinia è bella e giovane". Grazie Caldoro, Cesaro, Iervolino & C.