Titolo: DEDICATA A ZINZI

Elezioni provinciali a Caserta. Zinzi: 313.864 voti personali, il 64,37% dei consensi mentre la lista dell’UDC e la lista Zinzi si sono assicurate, con i 78.463 voti pari al 16,59 % dei voti validi ben 7 consiglieri su 25. In alcuni comuni, come a San Felice a Cancello il consenso a Zinzi è stato del 95,01; a Casapesenna il 90,67%; a Cancello e Arnone l’89,76 %; a Casal di Principe l’86,44%; ad Arienzo l’83,25; a Cellule l’80,26%; a San Cipriano d’Aversa il 79,25 %. Più che un plebiscito. Da quelle parti. Mentre a Marcianise la città natale di Zinzi “solo” il 59,22 % di voti, a Caserta il 56,78%; Aversa il 67,03% a Piedimonte M. il 52,91%. Appare difficile e avrebbe l’amaro sapore della demagogia affermare che non vi sia stata una vittoria personale di Zinzi e una sonora sconfitta del PD e di tutti i partiti che coprono l’area del cosiddetto centro sinistra degli schieramenti. Ma è su Zinzi che vorremmo concentrare la nostra attenzione ed esattamente su alcune opinioni espresse nel corso della campagna elettorale e subito dopo la conclamata vittoria. 15 marzo 2010. All’incontro con il Coasca per il Macrico, Zinzi nel criticare, giustamente diremmo noi, il progetto del comune di Caserta, ha affermato che il Macrico non deve vedere ulteriore cemento e che la destinazione a verde deve essere garantita. 5 aprile. Nessun consigliere sarà assessore. 7 aprile. Alla proclamazione ha detto che bisogna ridare dignità alla provincia ed ha indicato in quattro percorsi prioritari la strada per ridare la dignità perduta: sicurezza e legalità; lavoro e rifiuti. Riesce difficile non condividere le questioni sollevate dal neo presidente alla Provincia e la prova dei fatti è ormai prossima e non sfuggirà a nessuno se i fatti saranno diversi dalle parole. I numeri e la forza personale, sul piano politico ed elettorale ci sono tutti e non lasciano spazio alle logiche del compromesso o alle smentite. Il primo passo inevitabile da parte di Zinzi è quello di dimettersi da deputato, non ammettere in giunta inquisiti e deliberare subito, quali primi atti provvedimenti per il Macrico allo scopo di vincolarlo tutto a verde pubblico; realizzare una giunta fatta di uomini universalmente riconosciuti quali persone oneste e capaci sul piano morale e professionale e un direttore generale che abbia come pre requisito quello di non essere né un eletto né un trombato ma che abbia tutte le caratteristiche di un vero manager, così come deve essere evidente a tutti. Un’ultima questione. Se Zinzi vuole essere come dovrebbe, il presidente degli 852.872 casertani e non solo dei suoi 313.864 suoi elettori, occorre che prenda in mano la bandiera del bene comune e dell’interesse pubblico assicurando un leale confronto con tutte le componenti della società casertana, garantisca, senza riserve, la trasparenza e la partecipazione e prevenga con precisi atti e azioni ogni e qualsiasi illegalità. La camorra, anche quella dei colletti bianchi deve essere bloccata e non deve passare.