Titolo: Haiti: recuperiamo gli inerti per la ricostruzione.Lettera aperta a Bertolaso

Illustrissimo dr. Bertolaso, mi presento, sono il dr. Messina da Caserta. Noi ci conosciamo già e l'occasione ci venne data dalla vicenda della discarica di Lo Uttaro a Caserta. Nella fase di progettazione e di recupero dei centri haitiani colpiti dal terremoto, credo che bisogna assolutamente evitare quello che è già successo a suo tempo a Beirut. Per le operazioni di sgombero degli inerti di tutto il centro storico della città, i tecnici dell'epoca (anni 90) pensarono bene di gettare quella montagna di rifiuti a mare con le conseguenze che ancora oggi paghiamo. Sono convinto che l'enorme riserva di materiale inerte deivante dal crollo più o meno fisiologico dal terremoto, debba essere, invece, del tutto recuperato e costituire materia prima-seconda per la ricostruzione dei centri abitati dell'isola caraibica magari a costi contenuti o addirittura gratis. Voglio ricordare che in Olanda esistono oltre 350 impianti di recupero degli inerti (tutto il paese è stato costruito così), in Germania oltre 250 impianti e anche in Italia ne esistono diverse decine. Stiamo parlando di una tecnolgia vecchia e matura quanto efficace. In Campania con 25 impianti si recupererebbero i circa 4 milioni di tonnellate di inerti prodotti ogni anno con un risparmio sull'attività estrattiva di oltre il 40%. Ma questo è un altro discorso... Trattasi di una tecnolgia estremamente semplice, non costosa (un impianto di media grandezza non supera i 500 mila euro) e particolarmente efficace poichè restituisce ferro, sabbia, ecc. Gradirei che valutasse quanto mi permetto di suggerirle e di procedere di conseguenza. La ringrazio per l'attenzione. Dr.agr. Giuseppe Messina - Comitato Scientifico di Legambiente Campania 3476472516 - www.messinagiuseppe.it