E’ passato un mese da quando avevamo posto alcune questioni basilari, almeno per molti di noi, circa il futuro politico e lo sviluppo di Terra di Lavoro; ciò nella supposta volontà del PD che, con la elezione del segretario e del presidente, avrebbero imboccato la strada della trasparenza, della partecipazione, dell’ascolto e della costruzione di un’identità senza possibilità di equivoci in ordine all’appartenenza che si sarebbe dovuta manifestare con precisi segnali, anche piccoli, nei confronti del cosiddetto popolo di sinistra (definizione ormai affidata alla penna degli storici). Avevamo indicato, ad esempio, per il capoluogo la necessità di avviare alcune iniziative politiche che non avrebbero generato spesa, visto lo stato delle finanze comunali disastrate da Falco & C., ma che avrebbero contrassegnato l’amministrazione per quella che è stata la volontà degli elettori. Un esempio per tutti. Avevamo fatto un attento ragionamento in ordine ai rifiuti e al servizio di igiene urbana e avevamo invitato l’assessore Mastelloni a metter in campo precise azioni che accreditavano la sua presenza, quale universitaria, nel gruppo dei decisori politici della città. Ci ha pensato, invece, il limpido dr. Pasquale Corvino. In un convegno organizzato dall’assessore agli affari generali Corvino ha indicato, in materia di rifiuti, dove deve andare la città. Come dire alla Mastelloni “l’assessore all’ambiente sei tu ma chi comanda sono io”. Appare evidente che il metodo, il merito e l’arroganza dimostrate non solo alla fine non pagheranno, ma hanno tolto ogni residuo dubbio su quale strada questa gente vuole percorrere. Vale la pena, infatti, ricordare che tutti gli indici dal tenore di vita, ai servizi, all’ambiente, ecc. sono peggiorati facendo precipitare la provincia negli ultimi posti della graduatoria nazionale sulla qualità della vita. Il progetto politico di un’intera classe politica (di qua e di là), aldilà delle parole, è miseramente fallito. Sergio Tanzarella, con il suo appello di oggi alla società civile e a quanti credono ancora, sia pure per una irrazionale ostinazione, alla possibilità di un riscatto e di un rinnovamento della politica, ha delineato il vero percorso che abbiamo il dovere morale, nei confronti del futuro, di intraprendere. Caserta e la provincia di Terra di Lavoro hanno la necessità e l’urgenza di tentare nuove strade e nuove aggregazioni politiche per affermare la legalità, la trasparenza, la normalità e uno sviluppo sostenibile sul piano ambientale tale da coniugare ambiente e occupazione, salvaguardia delle risorse e nuove opportunità legate anche all’immateriale. In questa direzione l’incontro del 13 gennaio prossimo dovrà vederci pronti e partecipi.