Titolo: LA MULTIFUNZIONALITA’ IN AGRICOLTURA

LA MULTIFUNZIONALITA’ IN AGRICOLTURA Un premessa necessaria L’agricoltura da sempre riproduce esseri viventi, usa prevalentemente energia naturale, occupa vasti spazi, fornisce il cibo per assicurare la riproduzione della stessa società ed entra nella vita di ciascuno di noi molto più di quanto non immaginiamo. Ogni giorno consumiamo i cibi che essa produce, usiamo gli spazi aperti e il paesaggio che gli agricoltori costruiscono e mantengono, usufruiamo della difesa del territorio dai dissesti idrogeologici e godiamo di una condizione di maggiore sicurezza per noi stessi, per gli insediamenti produttivi e per le infrastrutture necessarie alla vita civile. Agricoltura, insomma, non vuol dire solo cibo, ma anche ambiente, biodiversità, paesaggio, sicurezza idrogeologica, servizi alla popolazione, cultura e tradizioni: in altre parole vuol dire “qualità della vita”. Multifunzionalità” è un termine molto in voga e ormai frequentemente utilizzato. Non si tratta, come si è visto, di una novità in assoluto, bensì della riscoperta di un modo tradizionale di fare agricoltura reinterpretato alla luce delle esigenze della società contemporanea. E’ il caso di ricordare che prima dell’avvento del progresso tecnico degli ultimi decenni del ventesimo secolo il mestiere dell’agricoltore era già di per sé multiforme e variegato: attività quali la cura di siepi e filari, la manutenzione del reticolo idrografico, la trasformazione delle materie prime per l’autoconsumo o la vendita in fattoria erano correlati spontanei del lavoro in campagna. La transizione dal vecchio al nuovo millennio è stata segnata da profondi cambiamenti nell'economia e nella società e dall'apertura di nuovi scenari competitivi a livello europeo e mondiale, che, assieme al processo di liberalizzazione dei mercati e alla nascita di nuove domande (all'agricoltura) dei cittadini, hanno determinato una inedita centralità delle aree rurali negli assetti territoriali. Contestualmente, il processo di ripensamento delle funzioni delle aziende agricole e delle loro interazioni con le dinamiche socio-economiche, ha riportato al centro del dibattito teorico e politico il rapporto fra agricoltura, società e territori. L'Agricoltura multifunzionale L'Agricoltura multifunzionale descrive quello che è il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e dell'ambiente, nonché un approvvigionamento alimentare sicuro e garantito. Dunque, questo concetto così ampio fa riferimento alle numerose funzioni che l'agricoltura svolge e, nel dettaglio, comprende: la produzione di alimenti e fibre, la sicurezza alimentare, la biodiversità, la salvaguardia dell'ambiente e del benessere animale, il sostegno all'occupazione, il mantenimento di attività economiche nelle zone a basso insediamento, lo sviluppo rurale, la tipicità dei prodotti. Nel corso del tempo i rapidi progressi susseguitisi sotto il profilo della tecnologia hanno portato le aziende agricole a specializzarsi in produzioni intensive all’interno di singoli comparti: l’agricoltore, nel frattempo divenuto imprenditore, ha finito così per concentrarsi prioritariamente sulla fase produttiva in senso stretto, tralasciando o delegando ad altri una serie di funzioni considerate accessorie, tra cui la vendita dei prodotti e il rapporto con il consumatore o utente finale. La moderna multifunzionalità rappresenta per certi versi un ritorno al passato e, per altri, un passo deciso verso il futuro. Un ritorno al passato, in quanto si tratta di una riscoperta della natura complessa dell’attività agricola, non limitata alla mera applicazione di cognizioni agronomiche alla sola fase della produzione. Ma ci si trova di fronte, nel contempo, ad un approccio del tutto nuovo, in quanto il mondo agricolo e l’opinione pubblica nel suo complesso si stanno rendendo conto che quanto prima era considerato come un semplice elemento accessorio del momento produttivo, ora acquista un’importanza anche autonoma e un valore di per sé. Si scopre così che la pulizia periodica dei canali irrigui non è solo un’esigenza dell’agricoltore finalizzata ad assicurare un regolare ciclo di crescita delle colture, ma è anche uno strumento indispensabile di conservazione del territorio rurale di cui tutti fruiamo. Le stesse considerazioni valgono per molte altre funzioni tradizionalmente assolte dagli operatori agricoli, dal taglio dei boschi alla manutenzione delle strade agro-silvo-pastorali. A tutto ciò si aggiunge una gamma di servizi sempre più evoluti che le imprese agricole mettono a punto costantemente al fine di soddisfare le richieste di un pubblico sempre più esigente e attento alle dinamiche del mondo rurale. Le imprese multifunzionali si occupano prevalentemente di trasformazione e di vendita diretta dei prodotti aziendali, di salvaguardia del territorio rurale, di agriturismo, di recupero e messa a coltura di antiche varietà vegetali e razze animali, nonché di didattica rurale. Quest’ultimo aspetto - l’educazione alla ruralità – forma parte sostanziale di un processo di avvicinamento e integrazione tra città e campagna che negli ultimi anni ha visto crescere notevolmente l’interesse sia sul versante dell’imprenditoria agricola che su quello del mondo della scuola e dell’opinione pubblica nel suo complesso. Multifunzionalità e pluriattività Concettualmente la multifunzionalità è diversa dalla pluriattività, ed è un concetto più ampio anche rispetto all'agricoltura eco-compatibile. La multifunzionalità è un impegno da parte dell’agricoltore a svolgere un’attività agricola destinata alla produzione di alimenti e alla creazione di ricchezza,ma anche alla protezione e dalla gestione delle risorse naturali, alla tutela del paesaggio, alla conservazione della biodiversità, al riequilibrio territoriale, all’occupazione. Questo progetto implica un’innovazione dell’organizzazione dell’impresa e dalle quali deriva un incremento di valore aggiunto. La multifunzionalità ha alla base dunque processi riorganizzativi secondo i quali l’azienda fa propri, sempre più, funzioni e processi un tempo non attuati e delegati a soggetti terzi. La pluriattività deriva anch'essa da processi di riorganizzazione aziendale in base ai quali le aziende rivolgono verso l'esterno fattori e funzioni produttive e diversificano le fonti di reddito. Essa consente lo svolgimento di attività esterne all'azienda, che possono prescindere dalla riorganizzazione dei processi produttivi. L' agricoltura ambientale comprende fondamentalmente, attività a sostegno e manutenzione dell'ambiente naturale. La multifunzionalità interessa attività che traggono beneficio da un ambiente ben ordinato e ben tutelato, riuscendo a riappropriarsi, attraverso il mercato, dei benefici economici derivanti dai servizi che fornisce. Essa può di fatto considerarsi, almeno in parte, un indotto delle attività di tutela ambientale, e non tanto un effetto esterno da esser generato. In base a quanto detto risulta evidente come in misura sempre maggiore l'agricoltura multifunzionale è diventata ad oggi una necessità della società che richiede protezione dell'ambiente, equilibrio nello sviluppo territoriale, occupazione, qualità dei prodotti e salvaguardia del territorio. La multifunzionalità dell'agricoltura determina inoltre Nella società una maggiore consapevolezza del ruolo che il settore primario svolge nella tutela e nello sviluppo delle aree rurali, contribuendo a legare la politica agricola al territorio ed alle dinamiche territoriali e sociali, ovvero tra gli agricoltori e le popolazioni rurali, tra gli agricoltori e la società nel suo complesso. È importante sottolineare come la multifunzionalità rappresenti una visione dell’agricoltura per la quale la tutela ambientale l’identificazione dei prodotti il benessere animale non sono considerati dei vincoli, ma soprattutto dei potenziali vantaggi economici per le imprese. Verso le imprese sono quindi necessari servizi di assistenza per l’orientamento tecnico e di mercato, nonché di formazione professionale degli imprenditori agricoli, mentre verso i cittadini occorre intervenire con servizi di informazione, per renderli consapevoli dei benefici che possono derivare all’intero territorio dalla valorizzazione complessiva del settore e delle imprese agricole. Unione Europea e multifunzionalità Secondo l’Unione europea il termine “multifunzionalità sta ad indicare il nesso fondamentale tra agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, equilibrio territoriale, conservazione del paesaggio e dell’ambiente, nonché garanzia dell’approvvigionamento alimentare”. La multifunzionalità in agricoltura è oggetto di particolare attenzione da parte del mondo imprenditoriale e istituzionale, nella convinzione che rappresenti una grande opportunità per l’occupazione e l’ampliamento del budget delle aziende e che indirettamente favorisca la produzione di esternalità positive per la rivitalizzazione delle aree rurali. Le nuove attività produttive e di servizi che oggi sono rese accessibili al settore agricolo richiedono un ripensamento delle funzioni imprenditoriali e l’adozione di nuove strategie che non possono più essere quelle tradizionali, ma orientate alla ricerca di nuovi equilibri in condizioni di permanente dinamicità. Si sottolinea come il concetto di multifunzionalità, coniato durante il Consiglio europeo dell’agricoltura riunito sia Lussemburgo nel novembre 1997 costituisca già un affermazione di principio che si ritrova nei documenti dell’Unione Europea (Agenda 2000, Trattato CE) e in quelli nazionali (vedi la legge di orientamento e la piattaforma programmatica per gli interventi in agricoltura sottoscritta tra il Governo e le organizzazioni agricole). Un maggiore bilanciamento ed integrazione tra obiettivi di: 1) efficienza economica; 2) sostenibilità ambientale; 3) sviluppo rurale rappresentano, dunque, dei presupposti alla valorizzazione di un’agricoltura di tipo multifunzionale. Multifunzionalità: nuovo modello imprenditoriale Il riconoscimento della multifunzionalità dell’agricoltura costituisce di fatto un nuovo modello imprenditoriale e un elemento di valore strategico per lo sviluppo del settore nonché, come si è detto, un’importante opportunità economica per le imprese agricole. Il ruolo multifunzionale dell’agricoltura ha trovato riscontro, in Italia, nell’emanazione del decreto legislativo n. 228 del 18 maggio 2001 che, in attuazione della cosiddetta “legge di orientamento” dà una nuova configurazione giuridica e funzionale all’impresa agraria e definisce, per la prima volta sul piano normativo, il distretto rurale e il distretto agroalimentare: in sostanza, amplia lo spettro delle attività che possono definirsi agricole. Per il decreto le attività principali dell’impresa agraria sono “dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria a tale ciclo...che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre e marine” e quelle connesse “alla manipolazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione. Con il D.Lgs. n. 228/2001 viene ampliato lo spettro delle attività considerate agricole e vengono introdotti sostanziali novità in tema di configurazione giuridica e funzionale dell’impresa agraria. L’imprenditore agricolo emerge come soggetto inserito in un contesto economico, sociale e territoriale, anche con compiti di presidio, tutela e valorizzazione delle risorse ambientali. Oltre alle attività agricole principali “dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria a tale ciclo...che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre e marine”, infatti, l’impresa agraria può svolgere anche attività dirette “alla manipolazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dell’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda... comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e di ospitalità”. Conclusioni Per rendere concreta questa ampia possibilità e realizzare un'offerta efficace di beni e servizi da parte dell'agricoltura sono però necessarie almeno due condizioni. 1)Occorre rivisitare l’organizzazione interna delle imprese, in misura tanto più rilevante quanto più distanti sono le loro attuali capacità materiali e professionali di soddisfare le esigenze espresse dalla domanda di nuovi servizi da parte della collettività; 2)E’ richiesto un contesto ambientale favorevolmente disposto a valorizzare l’agricoltura locale.