Titolo: CRISI E SPETTACOLO DELLA POLITICA A CASERTA

Circa il terzo rimpasto (crisi?) che l’ing. Petteruti, sindaco di Caserta, si accinge ormai a portare a termine, abbiamo seguito da oltre due settimane, lo svolgersi della vicenda, con tutta l’attenzione possibile. Siccome, però, la cosa è cosa loro al popolo bue non è rimasto altro che leggere le cronache sui molti quotidiani locali dai quali è emerso un solo elemento: chi saranno i nuovi assessori. Sfido chiunque a spiegare per quale motivo si è generata la crisi, quali sono gli obiettivi programmatici della maggioranza, chi rappresenterà e per cosa la città nelle sue variegate articolazioni d’incarico istituzionale, che cosa s’intende fare in questi due anni di fine consiliatura, ecc. Sarebbe stato giusto, corretto, ovvio addirittura un confronto da parte del sindaco con la città e i partiti che costituiscono la maggioranza incontrare i propri iscritti, la popolazione per spiegare, per chiarire, per ascoltare le eventuali proposte. “Sapete, cari concittadini ed elettori, siamo a due anni dallo scadere del mandato, abbiamo voluto fermarci un po’, per discutere con voi, fare un bilancio dell’azione della giunta, valutare l’operato dei singoli assessori e decidere insieme come proseguire, allo scopo certo di aumentare il consenso ma soprattutto di fare quello che la città si aspetta da noi”. E’ successo? E non succederà ora che ormai circolano i nomi dei futuri “nuovi” assessori. Si potrebbe ricordare che c’è la vicenda Macrico, quella del Parco Urbano dei Monti Tifatini, la vendita all’asta dell’ex cava Iuliano con i suoi fabbricati per appena 120 mila euro dove si potrebbe realizzare un centro sociale per i giovani e gli anziani (servizi inesistenti in quel quartiere) e allocare il centro di documentazione, informazione ed educazione ambientale (ricordate Urban 2?). Si potrebbe rammentare delle norme che dal primo gennaio 2010 il comune dovrà passare dalla tassa sui rifiuti alla tariffa e che saranno vietati l’uso dei sacchetti di plastica. Si potrebbe parlare di quali scelte fare per caratterizzare in senso di sviluppo una città che possiede beni riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Si potrebbe sviluppare un confronto sull’urbanistica e sull’urgente necessità di emanare direttive che favoriscano l’uso delle energie alternative (che non possono essere degli optional) e di usare criteri più intelligenti per costruire abitazioni rispettose dell’ambiente; si potrebbe parlare di vivibilità, di spazi per i giovani e di una strategia che metta in moto una nuova imprenditoria che vada a coniugare bisogni, ambiente e occupazione. Per non parlare poi dei precari nelle scuole, dei problemi dell’università e della presenza pervasiva della camorra e di una cultura dell’arroganza e dell’illegalità (Ipeiron, cementifici, cave, rifiuti) che ci sta travolgendo tutti. Ma queste cose a chi le vai a raccontare? La sceneggiata di questa terza “crisi”, tutta interna non solo alla maggioranza ma ad una classe politica locale che non vale niente, si è rappresentata in tre atti. Nel primo, alle consultazioni elettorali, abbiamo votato per fede (ognuno la sua); nelle crisi che sono state promosse, abbiamo avuto un atteggiamento di speranza. Adesso, per carità, andate via tutti. Siete solo nemici di questa comunità mentre un altro mondo è possibile ma voi non vi appartenete.