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Titolo: Le parole del sindaco di Palazzolo A. sul frigomacello

"Frigomacello: Un affare di famiglia. Dopo aver esaminato gli atti, gli esorbitanti costi e la conclamata incompletezza della struttura, la "dubbia" variante per consentire il pagamento dell'esosa parcella, è venuto il momento di fornire alla Procura della Repubblica di Siracusa tutti i faldoni sul frigomacello e chiedere giustizia. Mani sulla città Prossimo servizio su #LeIene" F.to Salvatore Gallo Scrive una persona che faceva parte della maggioranza con Scibetta e ora usa tutte le armi possibili per allontanare da sé i sospetti di essere un fuorilegge, coltivando il principio craxiano del "siamo tutti ladri, nessun ladro". Egregio signore io la sfido a prendere gli atti del frigomacello e a portarle alla Procura della Repubblica, come già hanno fatto inutilmente altri prima di lei. Ma io non sto qua a difendere quei politici, amministratori e colletti bianchi che hanno voluto e realizzato quell'opera pubblica. Per quanto riguarda la Cooperativa Apollo, che mi sono onorato di fondare e presiedere (gratuitamente) per circa tre anni con un fatturato da 0 euro a circa 500.000 annui, voglio ricordare che: 1) approntammo gli atti per partecipare alla gara ma a maggioranza il CdA decise poi di desistere; 2) alle controproposte della cooperativa di trasformare il frigomacello in centro agroalimentare con attività di macellazione, non venne data risposta; 3) nell'offerta tecnica dell'ATI sono ben spiegati i limiti di quella struttura voluta dal partito di cui faceva parte l'attuale sindaco e di cui mostra solo adesso una sospetta amnesia e riottosità. Il frigomacello, così come voluto dal GAL, è stato un errore politico e programmatico per il territorio e la proposta inascoltata della Cooperativa Apollo poteva essere la risoluzione. Ma Gallo e i suoi ex amici non la pensavano come noi e la struttura sta là a marcire. Ma di questo non voglio parlare in questa sede. Il signor Gallo col suo cinismo e la sua ottusità non sta facendo un gran servizio alla nostra comunità. Di tanto dovrà dare conto. Naturalmente su quanto detto da Gallo e sulla sua insinuazione mi riservo ogni valutazione per adire in altra sede. Adesso, nell'interesse della nostra comunità, mi interessa la sorte della villa comunale, delle omissioni, degli illeciti e di quanto sta attorno a questa sporca storia. Dedico alcuni versi dal Barbiere di Siviglia di Rossini La calunnia è un venticello, Un'auretta assai gentile Che insensibile, sottile, Leggermente, dolcemente Incomincia a sussurrar. Piano piano, terra terra, Sottovoce, sibilando, Va scorrendo, va ronzando; Nelle orecchie della gente S'introduce destramente E le teste ed i cervelli Fa stordire e fa gonfiar. Dalla bocca fuori uscendo Lo schiamazzo va crescendo Prende forza a poco a poco, Vola già di loco in loco; Sembra il tuono, la tempesta Che nel sen della foresta Va fischiando, brontolando E ti fa d'orror gelar. Alla fin trabocca e scoppia, Si propaga, si raddoppia E produce un'esplosione Come un colpo di cannone, Un tremuoto, un temporale, Un tumulto generale, Che fa l'aria rimbombar. E il meschino calunniato, Avvilito, calpestato, Sotto il pubblico flagello Per gran sorte ha crepar. Fonte: Musixmatch Compositori: Cesare Sterbini / Gioachino Rossini / Alexander Krampe Testo di Il Barbiere Di Siviglia: Atto primo: XIV. Aria: "La calunnia è un venticello"

 
   
   

  

   
   
   

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