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Titolo: Fabio Morreale, chi era costui?

Vale la pena ricordare che all'insediamento della nuova amministrazione avevo sollecitato il signor Aiello, ora assessore a ripristinare una sorta di comitato tecnico scientifico per la gestione della villa comunale. Comitato costituito da storici, agronomi, forestali, architetti, botanici e appassionati. Nel passato la città ha goduto della presenza di valenti giardinieri come il sig. Di Pietro e appassionati, assai competenti come ad esempio il prof. Rovella e l'ing. Carpino. Solo per ricordarne alcuni. Nessuno di noi ha dimenticato cos'era la villa comunale e come negli anni è diventata. Basti confrontare le cartoline del passato con le foto di oggi. Naturalmente l'amministrazione attiva non ha ritenuto coinvolgere alcuno in questa vicenda della villa come nelle altre problematiche della città. Basta ricordare una sola per tutte la vicenda della centralina per la ricarica delle macchine elettriche: una dimostrazione di stupidità politica e di ignoranza tecnica e storica inaccettabili. Eppure le risorse non mancano. Io stesso mi ero dichiarato disponibile a dare una mano per supportare l'ufficio tecnico per favorire la conservazione e il rispetto storico di uno dei giardini pubblici più belli della Sicilia, almeno. L'arroganza, il cinismo e l'ottusità che caratterizzano l'operato del sindaco e dei suoi hanno travalicato ogni possibile confine delle regole democratiche e del confronto civile. Gallo potrebbe essere un ottimo amministratore, dico potrebbe, ma sta distruggendo il tessuto sociale che caratterizza la convivenza civile e il corretto funzionamento delle istituzioni democratiche, creando non pochi problemi anche a chi ha responsabilità tecniche e di gestione dirette affidategli dalla legge 142 del 1990 escludendo da ogni atto di gestione i politici. Ma a Palazzolo anche se chiedi allo spazzino perché usa certa attrezzatura alle 5 del mattino svegliando tutti, ti senti rispondere: "Me lo ha detto il sindaco"! Al signor Morreale sfugge quindi la differenza che passa tra forma e sostanza. Mi creda, egregio signore, la democrazia è una cosa seria: i lavori pubblici passano attraverso una precisa procedura tecnica e amministrativa. Non è una liberalità del principe. Ancora oggi, a distanza di oltre un mese non è dato sapere quali lavori si stanno effettuando, con quale progetto, con quali soldi e con quali autorizzazioni. Tutto ciò indipendentemente dai risultati finali. Forse il sindaco vuole dimostrare l'inutilità della democrazia? Ha già comunque dimostrato la sua sciocca arroganza. Circa quello che scrive sul piano più strettamente tecnico, mi chiedo se il signor Morreale ha mai sento parlare di dendrochirurgia. Non condivido infine quanto scrive nel suo articoletto circa la necessità dell'intervento nella villa, frutto di una cultura tecnicistica, avulsa dall'idea stessa di rispetto filologico di un bene e di una condivisione pubblica di un intervento su un bene comune. La tifoseria non mi è mai piaciuta.

 
   
   

  

   
   
   

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