Vale la pena ricordare che all'insediamento della nuova
amministrazione avevo sollecitato il signor Aiello, ora
assessore a ripristinare una sorta di comitato tecnico
scientifico per la gestione della villa comunale. Comitato
costituito da storici, agronomi, forestali, architetti,
botanici e appassionati.
Nel passato la città ha goduto della presenza di valenti
giardinieri come il sig. Di Pietro e appassionati, assai
competenti come ad esempio il prof. Rovella e l'ing.
Carpino. Solo per ricordarne alcuni.
Nessuno di noi ha dimenticato cos'era la villa comunale e
come negli anni è diventata.
Basti confrontare le cartoline del passato con le foto di
oggi.
Naturalmente l'amministrazione attiva non ha ritenuto
coinvolgere alcuno in questa vicenda della villa come nelle
altre problematiche della città. Basta ricordare una sola
per tutte la vicenda della centralina per la ricarica delle
macchine elettriche: una dimostrazione di stupidità politica
e di ignoranza tecnica e storica inaccettabili.
Eppure le risorse non mancano. Io stesso mi ero dichiarato
disponibile a dare una mano per supportare l'ufficio tecnico
per favorire la conservazione e il rispetto storico di uno
dei giardini pubblici più belli della Sicilia, almeno.
L'arroganza, il cinismo e l'ottusità che caratterizzano
l'operato del sindaco e dei suoi hanno travalicato ogni
possibile confine delle regole democratiche e del confronto
civile.
Gallo potrebbe essere un ottimo amministratore, dico
potrebbe, ma sta distruggendo il tessuto sociale che
caratterizza la convivenza civile e il corretto
funzionamento delle istituzioni democratiche, creando non
pochi problemi anche a chi ha responsabilità tecniche e di
gestione dirette affidategli dalla legge 142 del 1990
escludendo da ogni atto di gestione i politici.
Ma a Palazzolo anche se chiedi allo spazzino perché usa
certa attrezzatura alle 5 del mattino svegliando tutti, ti
senti rispondere: "Me lo ha detto il sindaco"!
Al signor Morreale sfugge quindi la differenza che passa tra
forma e sostanza. Mi creda, egregio signore, la democrazia è
una cosa seria: i lavori pubblici passano attraverso una
precisa procedura tecnica e amministrativa.
Non è una liberalità del principe.
Ancora oggi, a distanza di oltre un mese non è dato sapere
quali lavori si stanno effettuando, con quale progetto, con
quali soldi e con quali autorizzazioni.
Tutto ciò indipendentemente dai risultati finali.
Forse il sindaco vuole dimostrare l'inutilità della
democrazia? Ha già comunque dimostrato la sua sciocca
arroganza.
Circa quello che scrive sul piano più strettamente tecnico,
mi chiedo se il signor Morreale ha mai sento parlare di
dendrochirurgia. Non condivido infine quanto scrive nel suo
articoletto circa la necessità dell'intervento nella villa,
frutto di una cultura tecnicistica, avulsa dall'idea stessa
di rispetto filologico di un bene e di una condivisione
pubblica di un intervento su un bene comune.
La tifoseria non mi è mai piaciuta.