I migranti che si trovano nella nave Sea Watch sono soggetti
alla legge olandese poiché la nave batte bandiera olandese.
Se i migranti sbarcano sul suolo italiano, la competenza
nella gestione dei migranti è dell’Italia, nel rispetto di
quanto stabilito dall’art. 13 del Trattato di Dublino:
«Quando è accertato (...) che il richiedente ha varcato
illegalmente, per via terrestre, marittima o aerea, in
provenienza da un Paese terzo, la frontiera di uno Stato
membro, lo Stato membro in questione è competente per
l’esame della domanda di protezione internazionale». In
altre parole, la responsabilità dell’asilo è del Paese di
primo sbarco. Ovvero: chi arriva in Italia tocca all’Italia,
chi in Spagna alla Spagna e via...».
Il Trattato di Dublino, in origine la Convenzione di Dublino
è il regolamento che definisce quale paese è competente a
decidere una domanda di asilo. I costi gravano sul paese
d’arrivo del migrante, mentre i benefici vengono fruiti dal
paese dove il migrante deciderà di andare a lavorare e a
rifarsi una vita.
Chi ha sottoscritto questo trattato?
Il 19 luglio del 2003 quando venne sottoscritto il Trattato
di Dublino III (che, ad eccezione della Danimarca, investiva
tutti i paesi UE) il governo era guidato da Silvio
Berlusconi, il ministro della Giustizia era Roberto Castelli
della Lega Nord, quello dell’Interno era Beppe Pisanu e
quello degli esteri Franco Frattini, entrambi di Forza
Italia. Si precisa che, nel 2001 alcuni ministri, come
Renato Ruggero e Claudio Scajola, sono stati sostituiti
successivamente.
Il Trattato venne poi ratificato dal governo Letta il 6 e 7
giugno 2013 dal ministro PD Annamaria Cancellieri, ministro
della giustizia e Angelino Alano ministro dell’interno.
Per ricapitolare i partiti che hanno voluto e sottoscritto i
vari trattati di Dublino sono stati: La lega, Forza Italia e
il PD. Per decenza non cito Alfano e il suo partito!
Ora il governo giallo-verde si sta adoperando per cambiare
il Trattato di Dublino e, in questa fase, sta prevalendo la
ragione al cuore. Possiamo dire così?
Per capire fino in fondo tutta la questione dobbiamo però
sapere dell’accordo tra il governo italiano e quello libico
circa il contrasto all'immigrazione.
Il 2 febbraio 2018 il presidente del consiglio Paolo
Gentiloni (PD) e il primo ministro del governo di unità
nazionale di Tripoli Fayez al Serraj hanno firmato un
memorandum d’intesa (Mou) per il “contrasto
dell’immigrazione illegale”.
L’accordo, che estende la validità del primo trattato di
amicizia tra l’Italia e la Libia, sottoscritto nel 2008
dall’allora ministro dell’interno Roberto Maroni (Lega) con
il governo di Muammar Gheddafi, prevede che Roma finanzi
infrastrutture per il contrasto dell’immigrazione
irregolare, formi il personale e fornisca assistenza tecnica
alla guardia costiera e alla guardia di frontiera libica.
Il patto del 2008 (capo del governo Berlusconi F.I.)
prevedeva che l’Italia versasse alla Libia cinque miliardi
di dollari (!) in aiuti, in cambio del pattugliamento
costante della costa per impedire ai migranti di partire.
L’accordo era stato criticato già all’epoca dalle
organizzazioni per i diritti umani, che denunciavano la
detenzione arbitraria dei migranti, maltrattamenti e torture
da parte delle autorità libiche. Nonostante questo, nel 2012
l’Italia (Monti capo del governo) aveva rinnovato l’accordo
con Tripoli.
Il 20 marzo del 2017 il premier libico Al Sarraj ha
presentato la lista delle sue richieste all’Italia (capo del
governo Gentiloni PD): dieci navi per la ricerca e il
soccorso di migranti, dieci motovedette, quattro elicotteri,
24 gommoni, dieci ambulanze, trenta jeep, quindici
automobili, trenta telefoni satellitari, mute da sub,
binocoli diurni e notturni, bombole per ossigeno.
L’equivalente di 800 milioni di euro!
Di fatto l’Italia e l’Unione europea hanno delegato il
controllo della frontiera europea alle autorità libiche,
impedendo le partenze, rendendo la fuga dei migranti dalla
Libia ancora più pericolosa anche grazie alla strumentazione
fornita dall'Italia che inevitabilmente è usata dalle
autorità libiche.
Più volte Amnesty International ha denunciato che migliaia
di persone restano intrappolate nei campi di detenzione
libici dove la tortura, lo stupro sulle donne, la violenza
sui bambini, la vendita delle persone come schiave sono
all'ordine del giorno.
Questo il lascito del governo della cosiddetta sinistra
rappresentata da Gentiloni e il suo braccio destro “il
compagno” Minniti.
L'Onu, già nel 2017, accusa l'Europa.
L’Alto commissario delle Nazioni Unite attacca la politica
Ue e il piano Minniti (PD): «La sofferenza nei campi di
detenzione è un oltraggio alla coscienza dell’umanità».
UE e Italia, ricorda l’Onu, stanno fornendo assistenza alla
Guardia costiera libica per intercettare le imbarcazioni,
anche in acque internazionali, «nonostante i timori che
questo condanni più migranti a una detenzione arbitraria,
illimitata, atroce. Non possiamo essere testimoni silenziosi
di questa schiavitù – ha dichiarato l’Alto commissario – in
nome della prevenzione dell’arrivo sulle coste europee di
gente disperata e traumatizzata».
L’Onu chiede poi alle autorità libiche di porre fine alle
violazioni dei diritti umani.
Conclusioni
Solo nel 2018 i morti nel Mediterraneo sono state 4.476,
3.000 nel 2017, 4.733 nel 2016.
Devo continuare?
Vi è da aggiungere che, secondo un rapporto dell’ONU, tra il
2015 e il 2050 metà della crescita della popolazione
mondiale sarà concentrata in nove stati, di cui cinque
africani (Nigeria, Repubblica del Congo, Etiopia, Tanzania e
Uganda).
Secondo un report delle Nazioni Unite, anche l’Italia è
nella lista dei paesi che dovranno accogliere più di 100mila
migranti ogni anno. Questo si capisce anche per un altro
motivo evidente: ogni anno in Italia nascono mediamente
100.000 bambini in meno e se vogliamo un futuro per il Paese
non possiamo non ricorre che all'immigrazione!
E' il caso di ricordare che la miope politica anti
migratoria dei vari governi giapponesi ha costretto da
quest’anno quel paese ad aprire le sue frontiere ai
lavoratori stranieri. Non ce l’hanno fatta neanche con i
robot a compensare la scarsità di manodopera umana!
Mentre appare giusta la strategia del governo italiano tesa
a modificare il Trattato di Dublino, appare del tutto miope
e gravida di disastri annunciati il blocco dell’ingresso di
migranti in Italia.
Come? Ci vorrebbero dei leader giusti per questo.
Non se ne vedono all'orizzonte.
La mediocrità regna sovrana in ogni partito, in un popolo
senza memoria e senza dignità.