Mentre "crollano" le scuole a Caserta i giovani fanno
qualche passo più in là per non essere travolti.
A Caserta chiudono le scuole superiori per il fallimento
della politica e per l'incapacità di cinici amministratori e
tecnici che hanno ampiamente dimostrato di non essere
all'altezza delle loro responsabilità.
I pilastri in cemento armato non si sbriciolano dalla sera
alla mattina, mentre i protocolli tecnici ci dicono cosa
fare nella manutenzione ordinaria o straordinaria di un bene
nel corso del tempo.
Si sta raccogliendo quello che si è seminato in tanti anni
di malapolitica e di asineria tecnica.
Ma i giovani, i giovani studenti che frequentavano quelle
scuole e che sono stati forzatamente buttati fuori dove
stanno?
Non si ha alcuna percezione della loro presenza, della loro
protesta, delle loro proposte.
Che succede?
Tanto la scuola è inutile?
E' vero che in Italia siamo gli ultimi in Europa per numero
di laureti, il 22% e che in una classe di diplomandi appena
3 su 25 scelgono l'università per completare la loro
formazione scolastica. Ciò significa che il futuro non
appartiene a questo Paese.
Nessuno mette idee da parte per il futuro!
Qui siamo però a una vera e propria complicità culturale di
quanti dovrebbero difendere a tutti i costi la loro scuola,
quale palestra di formazione e di vita e invece appaiono
indifferenti o addirittura latitanti.
Desidero tanto essere smentito.