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Titolo: Caserta: Un'industria insalubre a Piazza della Seta?

Politici, amministratori, opposizioni, associazioni, residenti, tutti col naso all'insù per individuare da dove viene la puzza che appesta l'intero quartiere borbonico, luogo di ben altro destino e patrimonio dell'intera umanità. La questione posta da tutti, nessuno escluso è: l'azienda Conti 3 inquina? E' come dire in altri termini: si può autorizzare uno sfasciacarrozze ad esercitare l'attività dentro l'anfiteatro romano di santa Maria Capua Vetere purché non faccia rumore? Nessuno, dico nessuno si è invece posta la domanda: è mai possibile che a Piazza della Seta, in un sito UNESCO, possa allocarsi un'industria insalubre? E cosa fare per puntare su quel sito per far progredire la città e i suoi abitanti in termini culturali, sociali economici e occupazionali? Il culturame politico del tatticismo è entrato così profondamente nel tessuto istituzionale e nel cosiddetto confronto politico che si è perso di vista il senso profondo della politica e del ruolo che hanno i suoi decisori: prospettare un'idea di città (in questo caso) del suo futuro in funzione delle sue risorse e dei suoi bisogni. Tutti distratti da scontri verbali e inconsistenti fatti, quando non dannosi come la vicenda Conti 3, che non pongono al centro un'idea forte su Caserta e il suo futuro. In altri termini, non esiste rappresentanza.

 
   
   

  

   
   
   

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