Chi è Petteruti?
Dodici anni fa quando l’allora sindaco Bulzoni presentò ad
Alleanza per Caserta Nuova (che ha governato la città dalla
fine del 1993 al 1997, con una travolgente vittoria fatta di
contenuti e di voglia di cambiamento) l’ingegner Nicodemo
Petteruti quale nuovo assessore ai lavori pubblici, in
sostituzione del mai compianto a sufficienza Andrea Fusco,
venuto a mancare per un malore, chiesi al sindaco chi fosse
costui, visto che nessuno lo conosceva e la città esprimeva
moltissimi nomi che avrebbero potuto sostituire al meglio
Andrea. Bulzoni aveva chiamato, invece, un autentico
estraneo alla città e alla maggioranza.
Oggi, per la seconda volta in pochi mesi, Petteruti sindaco,
sbatte la porta, incapace di governare e di fare politica, e
minaccia di dimettersi. Non possiamo dimenticare e occorre
ricordare che l’ex sindaco Falco ha lasciato un autentico
disastro finanziario e morale riducendo a zero la capacità
di spesa del comune, distruggendo il poco che si era
riuscito a costruire per riqualificare il personale,
riscrivere regole e stile di lavoro, motivare i dipendenti e
dare la percezione alla città che la giunta Bulzoni
costituiva il primo esempio di discontinuità e buon governo.
Degli oltre 200 miliardi di debiti lasciati in eredità dalla
precedente amministrazione, travolta da tangentopoli,
Alleanza per Caserta Nuova era riuscita a pagarne ben 120 e
a lasciare oltre 110 miliardi di lavori a farsi (ultimo dei
quali è il planetario che si inaugurerà il 21 dicembre
prossimo). Un successo senza precedenti nella storia della
città di Caserta. A rovinare tutto ci ha pensato lo stesso
centro sinistra e le pulsioni di potere di De Franciscis e
Venditto. La giunta Petteruti, la cui maggioranza è
sostanzialmente costituita dai vecchi politicanti che per
sette anni hanno sostenuto e alimentato l’attuale disastro
con Falco & C., ha rappresentato il punto più basso sul
piano politico, culturale e amministrativo che la città
abbia mai avuto nella sua storia. Codarda e quindi incapace
a dichiarare il dissesto finanziario necessario per porre un
punto fermo al disastro ereditato, la giunta e la
maggioranza hanno navigato a vista e aggravato ulteriormente
la situazione finanziaria ed economica della città. Non si è
avuta alcuna percezione del cambiamento, poiché nessuna
politica del cambiamento è stata posta in essere né in
materia ambientale (cave, trasporti, cementifici,
inquinamenti, vivibilità) né su quello urbanistico (valga
per tutti la vicenda Macrico e Parco Urbano dei monti
tifatini), né su quello culturale (non è possibile fare
alcun commento sugli assessori preposti. Incredibile), né
tanto meno su quello sociale (impossibile avviare nuove
azioni senza un centesimo messo a disposizione). La vicenda
Lo Uttaro e l’assessorato all’ambiente, poi hanno costituito
e rappresentato il punto più mortificante per una città
capoluogo la cui amministrazione ha fatto dell’incapacità e
del personalismo i punti più bassi del governo della cosa
pubblica. Il PD vuole discontinuità per la Regione e la
città di Napoli; sono convinto che tale discontinuità debba
iniziare oltre che dalla Regione anche dalla Provincia e dal
comune di Caserta. Esistono le forze e la capacità culturale
e di governo. Basta avere il coraggio di iniziare.
Alla domanda chi era Petteruti, oggi ben sappiamo chi è.