Carissimi,
i criteri di attuazione delle sopravvenute disposizioni
legislative statali in materia di gestione dei rifiuti
urbani, chiamate comunemente Linee Guida, proposte
dall'assessore Ganapini e approvate dalla G.R. nella seduta
del 15 ottobre 2008 (pubblicate sul BURC il 10/11/2008
n.45), hanno giustamente scatenato una serie di proteste
(sul metodo e sul merito e pertanto in palese violazione
della Convenzione di Aarhus), accompagnate da delusione e
rabbia per aver dato credito alle istituzioni regionali, per
non essere stati ascoltati e ignorati, generando una
frustrazione per tanto lavoro, disponibilità e apertura
dimostrata nei fatti in questi mesi verso il nuovo assessore
regionale all'ambiente.
Questi, a sua volta, appena giunto in Campania si era voluto
subito incontrare con la società civile e i vari movimenti e
associazioni presenti sul territorio regionale. Il 26 marzo
scorso presso le Assise di Napoli e del Mezzogiorno gli fu
consegnato un documento nel quale si indicavano al nuovo
assessore alcune proposte minime ma di grande efficacia e di
scarsa spesa che avrebbero dato un chiaro segnale di
discontinuità col passato e una volontà di cambiamento in
una direzione che l'urgenza dei fatti imponeva in un quadro
di sostenibilità ambientale. Si ricorda per tutte la
questione relativa ai rifiuti inerti.
L'aver poi attivato il Forum regionale nel quale le varie
componenti della società civile, produttiva, istituzionale,
ecc. si siano potuti confrontare e sintetizzare anche
percorsi comuni, fece ben sperare che una nuova stagione
stesse per iniziare anche in questa disgraziata terra di
Campania.
Tutto ciò però non è stato e il documento della Regione
mostra limiti culturali e di prospettiva, spiegabili (ma non
giustificabili) solamente giacché tale atto si allinea, per
una parte, ai dettami della legge ma, per l’altra, ad una
logica partitica che ha reso questa regione ingovernabile o
governabile solo per il soddisfacimento di interessi
personali o di gruppo.
Questo ci induce, però a fare un’altra considerazione.
La rinnovata attenzione della società civile all’attività
del governo regionale discendeva dalla forza e dalla
credibilità di alcuni dei suoi assessori e non certo per
l’attività in sé di una regione che ha da qualche tempo
smarrito il legame con la gente e il territorio. Aver
rinunciato a utilizzare tale forza e credibilità, da parte
del presidente di Greenpeace, prof. ing. Walter Ganapini
costituisce, a mio giudizio, un grave errore politico che ha
consentito a quella casta di associare a loro tale
personalità, anziché portare avanti un progetto coerente in
materia di ciclo dei rifiuti e, più in generale, di politica
ambientale.
L’indignazione dunque è largamente giustificata,
comprensibile e conseguente.
A tutto ciò si aggiunge la percezione che la gestione del
Forum, nominalmente affidata a dei coordinatori scelti dai
partecipanti, sia stata eterodiretta nella sostanza da Guido
Viale, con l’impressione che il Forum fosse divenuto una
variabile dipendente dell’assessore Ganapini e trasformato
in una sorta di ammortizzatore politico più che un vero
luogo di conflitto culturale e politico e quindi sede
istituzionale di elaborazione e di attento ascolto da parte
dei rappresentanti delle istituzioni.
Le accuse, i richiami, le polemiche verso Viale, provenienti
da più parti, ne sono la clamorosa evidenza di questo stato
di cose.
A nessuno può sfuggire però, che il Forum, con tutti i
limiti d’impostazione, con tutte le mancanze di sensibilità
dimostrate verso strumenti di democrazia partecipata (le
assenze di Bertolaso, Ganapini, Menegozzi, ecc. pur essendo
stati invitati), dimostrano quanto sia in salita la strada
della crescita della società campana e di una classe
politica che risponde solamente ai loro sodali e a chi li ha
collocati in quei posti di grande responsabilità.
Il Forum non è però una graziosa concessione del Principe.
E’ una conquista di una società civile che vuole il
cambiamento. Di tanto dobbiamo essere consapevoli e non
cedere.
Se si pensa poi che, aldilà della forma (che in democrazia è
sostanza, come ad esempio, l’organizzazione e la
convocazione dei Forum in provincia di Salerno e Benevento,
dove neanche i partecipanti al Forum regionale stesso sono
stati avvisati o invitati), sia dal mondo sindacale, sia da
quello imprenditoriale e istituzionale, tutti partecipanti
al Forum, si siano alzate non poche voci di delusione, di
condanna ma anche di proposte alternative e migliorative
alle Linee guida della G.R., occorre riflettere tutti prima
di prendere armi e bagagli, dimettersi e andarsene.
Ed è proprio sui fatti e sulle proposte attorno alle quali
dovremmo cercare un rilancio e una definizione di una
strategia politica che potrebbe, sulla base di posizioni
unitarie, bloccare e quindi migliorare, in consiglio
regionale la proposta della giunta sui criteri di attuazione
delle sopravvenute disposizioni legislative statali in
materia di gestione dei rifiuti urbani di cui al citato atto
del 15 ottobre u.s.
Conclusioni.
La mia proposta, sulla quale chiedo il confronto, si muove
su due linee di lavoro:
1. rilancio e riqualificazione organizzativa del Forum;
2. elaborazione di un documento unitario tra tutte le
componenti della società e delle istituzioni partecipanti al
Forum quali emendamenti al documento Ganapini da presentare,
quale proposta alternativa (un nuovo “blocco sociale”?) al
Consiglio regionale della Campania.
Vi ringrazio per l’attenzione.